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9 minuti per la lettura

La divina Cucinotta
da Hollywood a Bella
di FRANCESCO ALTAVISTA
BELLA – “Beatrice Russo”. Con questo nome Mario Ruoppolo, l’ultima interpretazione cinematografica di Massimo Troisi,  risponde alla domanda posta da un eccezionale  Philippe Noiret nei panni di Neruda che gli chiedeva una meraviglia, la bellezza  della sua isola. 
Il film era “Il Postino” e  quella Beatrice, allora  immensa, passionale e mediterranea, oggi è sempre più bella. 
Il tempo si è probabilmente addormentato sul corpo favoloso di Maria Grazia Cucinotta, una cosa è certa: domenica sera a Bella quando, avvolta in una tunica  di scintillante pizzo nero, una borsetta piccola tempestata di paillettes, tenuta stretta da una mano affusolata  e dolce, scende dall’auto che l’accompagna al tappeto rosso  davanti al cinema Periz, le lancette del tempo si  bloccano in una contemplazione estrema, con il desiderio di rubare attimi della sua bellezza. 
La decima edizione del “Bella Basilicata film Festival” organizzato dal Comune di Bella, si  chiude con l’arrivo della dea siciliana, gli occhi di tutti sono per lei, i flash si sprecano, il cinema è pieno fino all’inverosimile,  al suo sorriso raggiante che da solo divide il cuore in due parti quasi volesse moltiplicarsi per lei, rispondono le increspature del viso in festa di tutti i presenti. 
C’è la proiezione del film “Un giorno della vita” girato in Basilicata.
C’è anche il regista Giuseppe Papasso, ma  i cuori, gli occhi quasi lacrimanti perché abbagliati dalla sua luce, sono tutti per lei.  Mentre i bambini di Bella  si accalcano per avere una foto con la divina Maria Grazia  che si concede con straordinaria disponibilità e dolcezza, qualcuno cerca di parlarle mentre, affogando nei suoi occhi, stranamente non cerca salvezza e resta immobile e tremante, non naufrago ma vittima consapevole di uno degli sguardi più belli del cinema mondiale. 
«Sono contenta di tornare in Basilicata ,“ Un giorno nella vita” è un film che ho amato molto» – spiega Maria Grazia  Cucinotta  al Quotidiano della Basilicata- questo Comune consente ai ragazzi di incontrare attori e registi e vedere film che non sono stati distribuiti in modo appropriato. Si dà la possibilità a questi  ragazzi di capire che il cinema può essere parte del territorio e può promuovere il territorio». 
L’avvenente siciliana arriva a Bella dopo una serata in suo onore a Los Angeles, da Hollywood a Bella con la naturalezza che sono una grande donna-artista può avere. 
La Basilicata risponde come può,  applausi, amore e un salotto sul palcoscenico prima della proiezione (a cui lei ha partecipato seduta in prima fila) con un emozionatissimo Michele Celentano sindaco di Bella, la grande mente del festival l’assessore alla Cultura Vito Leone, il direttore della Lucana Film Commission Paride Leporace e il regista Giuseppe Papasso, ma tutti attendono le domande che la moderatrice Eva Bonitatibus fa all’ospite d’onore che risponde anche con ironia e poco importa qualche sua banalità perché  è trasportata ed illuminata  dalla passione della sua voce suadente.
«Abbiamo già  pensato di girare un nuovo film in Basilicata. La Film Commission sta lavorando bene. La Basilicata è un territorio che offre tanto e secondo me può continuare a farlo all’infinito – spiega la Cucinotta – Questa terra è  piena anche di storie e io mi innamoro delle storie».
 I tanti giovani e  tanti bambini   presenti, consapevoli certamente  di una bellezza riconosciuta a livello mondiale,  non possono certo ricordare quella Beatrice che ha affascinato il mondo:«Il Postino per me è anche una grande responsabilità, devo continuare a farne parlare anche se poi non è una grande fatica, nonostante siano passati ormai 20 anni -spiega ancora al Quotidiano e continua – Il successo di quel film è Troisi, io sono stata soltanto molto fortunata per essere stata parte di quel cast.  Si diventa belle entrando nel cuore delle persone, ma per questo non c’è un segreto ma solo una grande fortuna. Il rapporto con le persone non è una cosa che si può costruire». 
Maria Grazia Cucinotta dal palco si fa conoscere come grande donna di cinema, non solo attrice ma anche regista e produttrice; approvata  dal clamore pubblico la scelta degli organizzatori di invitarla come ospite d’onore, una perla che si va ad aggiungere alla perfetta  messa in opera del festival. 
Tutto alla fine si spegne come il proiettore del cinema, si torna a casa; Maria Grazia Cucinotta dopo i fiori di rito e l’ultimo saluto torna a Roma, la sua presenza è scolpita nelle pietre bellesi, in un serata indimenticabile di una donna e un’artista  meravigliosa. 
La breve chiacchierata della bella siciliana con il Quotidiano  si conclude, come di consueto,  con la sua idea di Bellezza: «La Bellezza è l’esasperazione del piacere».    

BELLA – “Beatrice Russo”. Con questo nome Mario Ruoppolo, l’ultima interpretazione cinematografica di Massimo Troisi,  risponde alla domanda posta da un eccezionale  Philippe Noiret nei panni di Neruda che gli chiedeva una meraviglia, la bellezza  della sua isola. Il film era “Il Postino” e  quella Beatrice, allora  immensa, passionale e mediterranea, oggi è sempre più bella. Il tempo si è probabilmente addormentato sul corpo favoloso di Maria Grazia Cucinotta, una cosa è certa: domenica sera a Bella quando, avvolta in una tunica  di scintillante pizzo nero, una borsetta piccola tempestata di paillettes, tenuta stretta da una mano affusolata  e dolce, scende dall’auto che l’accompagna al tappeto rosso  davanti al cinema Periz, le lancette del tempo si  bloccano in una contemplazione estrema, con il desiderio di rubare attimi della sua bellezza. 

La decima edizione del “Bella Basilicata film Festival” organizzato dal Comune di Bella, si  chiude con l’arrivo della dea siciliana, gli occhi di tutti sono per lei, i flash si sprecano, il cinema è pieno fino all’inverosimile,  al suo sorriso raggiante che da solo divide il cuore in due parti quasi volesse moltiplicarsi per lei, rispondono le increspature del viso in festa di tutti i presenti. 

C’è la proiezione del film “Un giorno della vita” girato in Basilicata.C’è anche il regista Giuseppe Papasso, ma  i cuori, gli occhi quasi lacrimanti perché abbagliati dalla sua luce, sono tutti per lei.  Mentre i bambini di Bella  si accalcano per avere una foto con la divina Maria Grazia  che si concede con straordinaria disponibilità e dolcezza, qualcuno cerca di parlarle mentre, affogando nei suoi occhi, stranamente non cerca salvezza e resta immobile e tremante, non naufrago ma vittima consapevole di uno degli sguardi più belli del cinema mondiale. 

«Sono contenta di tornare in Basilicata ,“ Un giorno nella vita” è un film che ho amato molto» – spiega Maria Grazia  Cucinotta  al Quotidiano della Basilicata- questo Comune consente ai ragazzi di incontrare attori e registi e vedere film che non sono stati distribuiti in modo appropriato. Si dà la possibilità a questi  ragazzi di capire che il cinema può essere parte del territorio e può promuovere il territorio». 

L’avvenente siciliana arriva a Bella dopo una serata in suo onore a Los Angeles, da Hollywood a Bella con la naturalezza che sono una grande donna-artista può avere. La Basilicata risponde come può,  applausi, amore e un salotto sul palcoscenico prima della proiezione (a cui lei ha partecipato seduta in prima fila) con un emozionatissimo Michele Celentano sindaco di Bella, la grande mente del festival l’assessore alla Cultura Vito Leone, il direttore della Lucana Film Commission Paride Leporace e il regista Giuseppe Papasso, ma tutti attendono le domande che la moderatrice Eva Bonitatibus fa all’ospite d’onore che risponde anche con ironia e poco importa qualche sua banalità perché  è trasportata ed illuminata  dalla passione della sua voce suadente.

«Abbiamo già  pensato di girare un nuovo film in Basilicata. La Film Commission sta lavorando bene. La Basilicata è un territorio che offre tanto e secondo me può continuare a farlo all’infinito – spiega la Cucinotta – Questa terra è  piena anche di storie e io mi innamoro delle storie». 

I tanti giovani e  tanti bambini   presenti, consapevoli certamente  di una bellezza riconosciuta a livello mondiale,  non possono certo ricordare quella Beatrice che ha affascinato il mondo:«Il Postino per me è anche una grande responsabilità, devo continuare a farne parlare anche se poi non è una grande fatica, nonostante siano passati ormai 20 anni -spiega ancora al Quotidiano e continua – Il successo di quel film è Troisi, io sono stata soltanto molto fortunata per essere stata parte di quel cast.  Si diventa belle entrando nel cuore delle persone, ma per questo non c’è un segreto ma solo una grande fortuna. Il rapporto con le persone non è una cosa che si può costruire». 

Maria Grazia Cucinotta dal palco si fa conoscere come grande donna di cinema, non solo attrice ma anche regista e produttrice; approvata  dal clamore pubblico la scelta degli organizzatori di invitarla come ospite d’onore, una perla che si va ad aggiungere alla perfetta  messa in opera del festival. Tutto alla fine si spegne come il proiettore del cinema, si torna a casa; Maria Grazia Cucinotta dopo i fiori di rito e l’ultimo saluto torna a Roma, la sua presenza è scolpita nelle pietre bellesi, in un serata indimenticabile di una donna e un’artista  meravigliosa. 

La breve chiacchierata della bella siciliana con il Quotidiano  si conclude, come di consueto,  con la sua idea di Bellezza: «La Bellezza è l’esasperazione del piacere».    

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