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Ha vinto il Genoa, ma il divario di classifica con la Reggina si è visto solo a metà.La squadra amaranto ha collezionato la sesta sconfitta consecutiva esterna ma questa volta il passivo è davvero pesante non solo per le reti subite, ma anche per come averlo rimediato. La sconfitta è arrivata puntuale per l’ingenuità
di un suo giocatore, Costa, che ha lasciato i compagni in dieci per tutto il secondotempo. Una vera sciagura. La Reggina, diciamolo pure, ha fatto tremare il Genoa pertutto il primo tempo. non è sembrata affatto squadra da ultimo posto in classifica. Anzi, ha dimostrato oltre il coraggio e la determinazione, ottima tecnica e temperamento. Le trame di gioco hanno bene impressionato, la circolazione di palla è stata ottima. Peccato che sia arrivata quella espulsione inaspettata. Il Genoa non avrebbe vinto così facilmente e invece, ai grifoni è riuscito tutto più facile nella ripresa. Anche se in inferiorità numerica, gli uomini di Orlandi non hanno demeritato. Non inganni, infatti, il largo risultato finale, la difesa è stata ben concentrata per buona parte della gara ed anche la
coppia Barreto -Carmona ha filtrato bene il gioco del Genoa. Bisogna rivedere la partita per capire che il pesante 4-0 finale è solo frutto di una sciagurata domenica di Costa che deve disciplinare il suo atteggiamento in campo.
Sul piano tattico le due squadre si sono presentate con schieramenti speculari,
anche se con moduli diversi. La Reggina ha schierato la difesa a quattro per fare fronte ai tre uomini offensivi del Genoa e mantenere sempre l’uomo in più davanti a Campagnolo. In attacco, il premiato trio Cozza-Brienza-Corradi ha dovuto vedersela con al-trettanti difensori rossoblu anche se Gasperini ha tenuto molto basso l’ex Mesto, come difensore aggiunto. Ne è venuta fuori una partita molto
equilibrata ma fino a quando c’è stata parità numerica.
CRONACA. Scaramucce iniziali, solo scaramucce, senza grossi pericoli per le due difese. Bisogna attendere il quindicesimo per vedere la prima conclusione nello specchio della porta con Sculli che si esibisce in rovesciata e Valdez che salva di testa. Ventiduesimo: la Reggina se ne va in contropiede con Cozza. Cross basso per Corradi che appoggia dietro a Brienza. Tiro in corsa, parata a terra di
Rubinho. Merita gli applausi Carmona quando al ventinovesimo dribbla bene e serve
Brienza. Il tiro è fuori, ma l’azione molto bella. Al trentunesimo prova il tiro da fuori Thiago-Motta, guadagna solo un angolo. Incrocio dei pali inutile del Genoa al trentatreesimo, Sculli è in fuorigioco. La Reggina arriva sotto porta due volte al trentaseiesimo. Le azioni sono bencombinate con Costa-Corradi-
Cozza prima cui viene negatoun angolo e con Brienza in rapida successione con un passaggio per Corradi in leggero ritardo rispetto a Rubinho. Anche Barreto va vicino al gol al quarantunesimo, il suo colpo di testa su angolo è alto di poco. In pieno recupero, Costa inguaia i compagni. Perde la testa in attacco, non vede i compagni liberi e perde anche la palla. Rincorre l’avversario e commette l’ingenuità di entrare da dietro conle gambe a forbice. Espulsione senza remissioni. La Reggina in dieci tiene testa al Genoa, ma quando entra Gasbarroni si procura un rigore con Valdez in leggero ritardo. Al nono, Milito spiazza Campagnolo dal dischetto e sblocca il risultato. Tre minuti dopo, Thiago-Motta non
fa complimenti su Corradi in area, per l’arbitro tutto regolare. Thiago-Motta prova il tiro dal limite al diciottesimo, Campagnolo è ben piazzato.
La punizione di Carmona alventicinquesimo è fuori di poco. La Reggina in dieci rischia, ma non si arrende. Vanden Borre divora al ventottesimo, Campagnolo un
istante dopo, ferma Milito alla grande, in angolo, ma sul tiro dalla bandierina, Rossi serve Milito che di testa segna da pochi passi. la risposta della generosa Reggina è solo un tiro fiacco di Barreto che ha dato l’anima per novanta minuti.
La partita non ha più storia e in contropiede il Genoa porta a tre le reti con Sculli che riceve da Milito e spedisce in rete. Allo scadere, Milito mette a segno la tripletta personale destreggiandosi bene in area e segnando da
terra il quarto gol.
Di Rino Tebala

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