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Un punto a Torino per continuare a sperare. La Reggina non torna a mani vuote dall’Olimpico e prende una boccata di ossigeno dopo le tre disastrose sconfitte consecutive che le hanno complicato il cammino verso la salvezza. Un punto non risolve il problema a giudicare anche dal prossimo calendario, ma aiuta a credere e fa risollevare il morale della squadra.
La reggina si è rigenerata. Ha corso qualche rischio anche contro il Toro, ma è apparsa più sicura in difesa. Con Valdez ha registrato il reparto arretrato, ma deve trovare maggiore continuità a centrocampo e più incisività in attacco. Orlandi ha perso Cozza in zona gol ma lo ha guadagnato in una giudiziosa partita di regia. Non ha ritrovato il suo Barreto, ancora in ombra, a parte la corsa, ed ha perso di nuovo Brienza. Senza l’ex rosanero in attacco, la squadra amaranto ha perso il cinquanta per cento delle sue potenzialità e Ceravolo, di nuovo in campo più di un tempo, non ha dato una grossa mano d’aiuto a Corradi, con cui ha dialogato poco, lasciandolo solo anche se ci aspettava dal giovane locrese una maggiore dedizione e dinamicità. Orlandi dovrà lavorare ancora molto per dare alla squadra maggiore spinta offensiva.
Contro la Roma domenica prossima e in trasferta al ‘Meazza’ contro il Milan ci vuole ben altro temperamento in attacco se si vuole cercare di sfondare difese molto solide che concedono poco.
APPROCCIO.
Comincia bene la Reggina tenendo il Torino lontano da Campagnolo. Il terreno ghiacciato non agevola la manovra ma la squadra amaranto promuove le migliori iniziative anche se prevalgono spesso i lanci lunghi per cercare la testa di Corradi che sono sempre improduttivi a meno che non arrivino dalle fasce.
La squadra di Orlandi è determinata ma nonostante il buon avvio, riesce a minacciare la porta granata dopo diciotto minuti, quando è tornata ad attaccare con palla bassa. sul finire di gara, invece, il Torino ha trovato maggiori spazi come ad inizio di ripresa ma la squadra amaranto è riuscita a tenere bene il campo fino alla fine, prendendo un brodino caldo.
CRONACA.
Barillà al diciottesimo arresta e tira al volo di destro. Non è il suo piede, ma Sereni è costretto a compiere subito una prodezza. Due minuti dopo ci prova Barreto dalla distanza, la palla finisce fuori. Il Torino si fa vivo in maniera pericolosa al trentatreesimo con Bianchi che raccoglie di testa un cross di Rosina. Campagnolo devia con un bel balzo. Due minuti dopo, Valdez si presenta solo al tiro, Sereni salva in uscita. Il primo tempo si chiude con la Reggina in flessione.
Rosina e Ogbonna fanno tremare la difesa amaranto in avvio di ripresa, Orlandi deve svegliare i suoi giocatori, ma il cross di Rivalta al quinto, trova Amoruso all’appuntamento con la deviazione di testa. Palla di poco a lato e tanti brividi. La Reggina si scuote ed al dodicesimo su tocco di Costa, Valdez sfiora di testa la traversa.
Al ventinovesimo la Reggina rischia grosso. Dzemaili solo colpisce di interno destro e colpisce l’incrocio, poi Rosina è in fuorigioco e l’azione si conclude. Al trentunesimo, Barreto ruba palla su Amoruso, ma Ceravolo spreca mandando a lato. L’ultima azione di rilievo è granata, con l’ex Stellone in evidenza, ma la Reggina questa volta non si distrae e guadagna il punto della speranza. Si conclude con un solo punto la triade degli spareggi della Reggina. Un bottino ben magro sicuramente, ma che avrebbe potuto rivelarsi addirittura, completamente infruttuoso visti i tempi critici. Solo per questo il punto di Torino può essere considerato importante, almeno per il momento.

Rino Tebala

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