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Grande commozione ieri pomeriggio dentro e fuori la chiesta della Santa Croce, nel
quartiere di Pontepiccolo, per i funerali di Nicolino Pariano, uno dei due catanzaresi che hanno perso la vita nel tragico incidente di domenica sera
sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria, quando il pulmino su cui viaggiavano, in
compagnia di altri amici, é stato travolto da una frana. In molti hanno voluto stringersi attorno alla famiglia. C’erano gli amici di sempre, quelli di tutti i giorni. C’erano i colleghi di lavoro, gli amici del partito e c’erano quelli che
con lui condividevano la passione del calcetto. Sulla bara, sistemata dinanzi all’altare, anche una sciarpa della Juventus, la squadra del cuore
di Nicolino Pariano. La funzione, officiata dall’arcivescovo metropolita della diocesi di Catanzaro-Squillace, monsignore Antonio Ciliberti, è stata concelebrata da padre Gregorio Colacorti, da padre Abelardo Ferraro e da altri sacerdoti. Presente, tra gli altri, il Governatore della Regione Agazio Loiero, il prefetto di Catanzaro Sandro Calvosa, il questore vicario Angelo Carlutti,
il comandante del Comando provinciale dei Carabinieri, Colonnello Claudio D’angelo, il tenente colonnello Pietro Mazzotta della Guardia di Finanza, il presidente del consiglio comunale Franco Passafaro ed il Gonfalone del Comune di Catanzaro con il tenente Franco Basile. Un saluto è stato portato alla famiglia anche dal presidente della Provincia Wanda Ferro e dal sindaco di Catanzaro Rosario Olivo. E c’era anche Patrizia Cosentino, madre di Danilo Orlando, l’altra vittima dell’assurda tragedia. Dolore e rabbia sono le sensazioni avvertite durante la funzione. «Salvate questa Calabria», ha sussurrato Franco Mauro, cognato della vittima, al presidente Loiero. Un ammonimento ripreso con più forza nell’omelia di monsignore Ciliberti. «Oggi la nostra indignazione non può finire
qui perché non si può morire per una frana sull’autostrada. Un’espressione che
abbiamo letto sulle labbra di tutti». «Tanti i punti interrogativi che si pongono, come tante sono le cause: dalla condizione del terreno a quella
idrogeologica a quella meteorologica. Tutte cause che trovano una corresponsabilità umana che porta tutti noi a guardare con più rispetto la natura. L’uomo nella libertà delle sue scelte, talvolta offende la natura. Una mancanza di attenzioni che ci fa piangere, oggi, la morte di questi due nostri fratelli. Una morte che non può e non deve passare invano». L’ultimo pensiero
per Nicolino Pariano è arrivato dalla nipote Antonella. Poche parole cariche di amore, di gratitudine. «Caro zio Nicola, la tua morte così tragica ed inattesa lascia in noi tutti un vuoto che mai potremo colmare. Oggi, caro zio, il nostro
cuore è ancora più straziato per la perdita del tuo splendido sorriso della tua immensa gioia di vivere, della tua ilarità, della tua ironia. Tutte qualità che, siamo certi, ti hanno accompagnato sino all’ultimo viaggio, quando con i tuoi
colleghi parlavi del tuo ultimo torneo giocato e vinto. O forse avevi perso, non lo so. So comunque che non eri triste. Un’ultima cosa zio: continua ad accompagnarci nel nostro cammino della vita come hai fatto sino ad ora, sorridendoci e restando nostro papà e nostro amico». Questo pomeriggio il secondo
funerale: quello di Danilo Orlando nella chiesa di Piano casa alle 15. Anche per
oggi, dunque, in città è previsto il lutto cittadino con le bandiere degli uffici pubblici a mezz’asta e con una pausa di lavoro dalle 13 alle 17. Ed in occasione dei funerali di Danilo Orlando, anche l’Università Magna Graecia di Catanzaro renderà omaggio allo sfortunato giovane: prima dell’inizio di ciascuna lezione
sarà osservato un minuto di silenzio in sua memoria.

Francesco Iuliano

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