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«La situazione è drammatica». Questa la frase ricorrente dei lavoratori dell’istituto “Papa Giovanni XXIII” di Serra d’Aiello, ricevuti ieri dal prefetto di Cosenza Melchiorre Fallica, al termine dell’unità di crisi convocata dal rappresentante del governo. La riunione, alla quale hanno preso parte il pubblico ministero Eugenio Facciolla, i custodi giudiziari della struttura, l’arcivescovo della diocesi di Cosenza – Bisignano monsignor Salvatore Nunnari, il direttore generale dell’Asp Franco Petramala, il sindaco di Serra d’Aiello Antonio Cuglietta, i rappresentanti della Fiorile, società selezionata dalla Curia al termine della manifestazione d’interesse per la gestione del “Papa Giovanni”.
Oggi il prefetto contatterà il presidente della Regione, Agazio Loiero e l’assessore al lavoro, Mario Maiolo, al fine di ottenere un un provvedimento straordinario, con una legge ad hoc o un commissariamento che consenta di superare la crisi, dopo il provvedimento di sgombero della struttura.
Le uniche dichiarazioni all’uscita della riunione, arrivano dai rappresentanti della Fiorile rivolte ai dipendenti: «Noi abbiamo ribadito la nostra disponibilità a mettere in sicurezza la struttura e ad affrontare le spese correnti – hanno detto – Al momento, però, non siamo riconosciuti e non siamo dunque nelle condizioni di operare».
La Regione dovrà offrire anche garanzie sui posti letto. Intanto mentre si svolgeva la riunione, altri 150 lavoratori dell’Istituto, hanno manifestato “sui binari” della stazione ferroviaria di Campora San Giovanni e intorno alle 20.30, hanno occupato i binari creando anche ritardi sul trasporto ferroviario. Dopo l’appello del prefetto di sospendere la protesta in attesa dei riscontri dalla Regione, i lavoratori hanno rimosso il sit in, ma hanno anche avvertito che «Se non ci saranno decisioni vere da parte del presidente Loiero torneremo, e questa volta tutti assieme».

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