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Oggi il popolo di Facebook indossa il volto di Rocco Gatto. E’ un volto da indossare con orgoglio. Sono in tanti gli iscritti calabresi al social network ad aver cambiato l’immagine del proprio profilo per ricordare, 32 anni dopo, il sacrificio di un uomo onesto che ha pagato con la vita la sua coerenza. Rocco Gatto, un mugnaio iscritto al Pci, viene ucciso a Gioiosa Jonica, nella Locride, il 12 Marzo del 1977. Rocco è una persona perbene che non ha voluto pagare il pizzo alle cosche e ha deciso di non stare zitto. Nato nel 1926, è il primo di 15 fratelli. Dopo aver passato l’infanzia ad aiutare il padre come garzone in un mulino di Gioiosa Ionica ne diventa proprietario nel 1964. Non si vuole piegare alle cosche e paga la sua fierezza con i furti, gli incendi al mulino e le minacce. Rocco Gatto non ha paura, denuncia e conferma i nomi degli ‘ndranghetisti davanti al giudice istruttore. La sua condanna a morte è firmata. Il 12 marzo del ´77 i killer lo aspettano lungo la provinciale che porta a Roccella Ionica. Il mugnaio è alla guida del suo furgone per raccogliere i sacchi di grano da macinare. Alle 6.30 scatta l´agguato. La lupara detta la sua vergognosa legge. Ma Rocco non è morto invano. La gente si ribella, scende in piazza. Il padre di Rocco, Pasquale, continua la sua battaglia per la verità, anche quando il presidente della Repubblica, Sandro Pertini, scende in Calabria per portare alla famiglia la medaglia d’oro al valor civile. E non si ferma anche dopo le condanne degli uomini delle cosche. Rocco Gatto è un simbolo della Calabria che non si arrende e che oggi rivive nei profili virtuali di tanti calabresi che come lui non vogliono arrendersi.

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