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Dovevano ispezionare un torrente, ma si sono trovati davanti un teschio
umano. Una delle squadre di sorveglianza idrografica di Why Not si trovava ad Altomonte, in località Montino. Alle 10 e 30, mentre stavano eseguendo i rilievi
commissionati all’azienda dalla Regione Calabria, gli operai e il loro ufficiale
idraulico hanno visto affiorare sulla riva del corso d’acqua alcuni resti umani. Subito hanno fatto scattare l’allarme, avvisando i responsabili regionali del servizio idrografico. Da Lamezia Terme è partita la telefonata ai carabinieri che hanno dirottato a loro volta la segnalazione ai vigili urbani della cittadina dell’entroterra cosentino. Il vice comandante della polizia municipale si è recato
sul posto, dove ha trovato la squadra di Why Not che aveva lasciato intatta la scena del ritrovamento. Sono stati i vigili a rimuovere quel frammento osseo. Il
medico legale Gaetano Limondi, accorso per i rilievi del caso, ha confermato che si tratta di un cranio umano, risalente a un’epoca molto remota. Per poter stabilire la data esatta del reperto sarà necessario effettuare controlli più accurati. Nella zona, tra l’altro, ci sono i resti di un antico convento francescano.
«Si trova a meno di un chilometro in direzione nord» conferma il comandante della polizia municipale, Alberto Russo. Gli esami scientifici potranno chiarire se quel
frammento umano sia collegabile all’antico luogo di preghiera. Nel frattempo, il teschio è stato posto in una cassetta di zinco e portato in cimitero, in attesa di disposizioni dalle autorità giudiziarie.

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