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di SARA LORUSSO
Quando annuncia l’inizio «di una nuova avventura» in realtà sta chiudendo un breve excursus sui cinque anni di mandato. Santarsiero, «sì, sono il candidato del centrosinistra». Lo ufficializza a conclusione, ieri mattina, di un incontro in cui prova a tracciare il percorso amministrativo, quel bilancio sociale che «era giusto e doveroso rendere ai cittadini perchè adesso possano valutare anche come sono stati spesi i soldi della città». Un po’ consuntivo, un po’ punto di partenza di una nuova corsa verso Palazzo di città che non arriva proprio a sorpresa. Resta il candidato «della coalizione di centrosinistra» di cui elenca i sette partiti.
Con lui ci sono Pd, Mps, Pu, Pdci, Verdi, Ps, Sd. Non è un mistero che in questo elenco di forze politiche «da cui ricevo la fiducia», manchi Italia dei valori. Ma «su questo il confronto non può che essere anche a livello nazionale. Il quadro politico, negli ultimi anni, è decisamente cambiato, «più frammentato forseil centrosinistra attuale. Forse solo in apparenza – prosegue – perchè sono convinto che al momento di tirare le somme, il centrosinistra abbia mantenuto la propria caratterizzazione, chiamando valori e idee che sono rimaste invariate».
Adesso, «faremo uno sforzo – sembra piuttosto un auspicio – per un dibattito sereno. Soprattutto mi aspetto che la campagna elettorale si concentri sui problemi della città». Compresi quelli alla viabilità che – a causa dei cantieri messi in piedi – potrebbero «essere strumentalizzati da altri. Ma credo che il cittadino capisca quando il disagio, alla fine, è solo temporaneo, necessario a un progetto di miglioramento».
Poi torna indietro, a cinque anni fa: «Quando ci siamo insediati – dice – abbiamo cercato di sviluppare un percorso annunciato per raggiungere un punto finale, una città che rispondesse a tre esigenze». Ecco il comprensorio, la città metropolitana, quella dei dieci comuni dell’hinterland, per cui, però, c’è ancora tanta strada da fare. E poi c’è il capoluogo di Regione che deve rispondere anche alle esigenze di un territorio molto ampio, tra ruolo amministrativo e strategico, anche a rischio di critiche d’accentramento. Ancora, c’è la città più ai margini che deve fare i conti con una qualità della vita quotidiana non sempre soddisfacente, con il disagio, con le difficoltà.
E’ vero, lo aveva esplicitato più volte quel desiderio di un percorso diverso. Lo dice Santarsiero, richiamando «quell’ambizione, un’aspettativa per un anno di pausa dalla politica per poi affrontare un’esperienza diversa», quella in Regione. Ma poi «in politica i desideri personali devono fare i conti anche con le necessità del partito, sono tantissimi i motivi per cui si arriva a una candidatura».
Purchè sia chiaro, «che non è certo una sofferenza». Così, l’ex sindaco “bulgaro”, eletto nel 2004 con il 74 per cento dei voti al primo turno, sa che la strada «non sarà semplice. Ma resto orgoglioso, onorato per questo impegno che mi è stato chiesto. E’ un modo per provare a completare il programma di cui siamo stati protagonisti da amministratori», a partire dalla programmazione dei fondi 2007-13, «da utilizzare al meglio».
Allora spiega come adesso, durante la partita delle elezioni amministrative, «si parte anche dagli errori». E uno di quelli che annovera tra i rimpianti è «la vicenda inceneritore. Mi dispiace non averla risolta».

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