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Diciassette dipendenti dell’Azienda sanitaria di Locri, tra funzionari ed impiegati, sono stati deferiti alla Corte dei conti dalla Guardia di finanza per un danno erariale di dieci milioni di euro di cui si sarebbero resi responsabili.
Le irregolarità contestate risalgono al periodo compreso tra il 1996 ed il 2004 e riguardano il trasferimento arbitrario di 80 sanitari titolari di altrettante postazioni di guardia medica. Secondo quanto è emerso dalle indagini della Guardia di finanza di Locri, delegate dal procuratore regionale della Calabria della Corte dei conti, Cristina Astraldi, i funzionari dell’Azienda sanitaria, violando la normativa vigente, avrebbero disposto i trasferimenti dei sanitari in sedi più comode rispetto a quelle in cui erano titolari acquisendo anche un trattamento economico superiore. I trasferimenti in sedi più confortevoli perchè meglio dislocate diventavano definitivi malgrado la loro iniziale temporaneità.
Il danno erariale provocato dai trasferimenti arbitrari è stato aggravato dal fatto che i medici spostati in altre sedi sono stati sostituiti nelle postazioni originarie da altro personale medico. L’indagine, secondo quanto riferisce la Guardia di finanza, si è avvalsa della collaborazione della gestione commissariale che ha retto per alcuni anni l’Azienda sanitaria di Locri.

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