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Riferimento all’articolo sulla morte della Sig.ra Mariateresa Siciliano

Spett.le Redazione del Quotidiano
Scrivo dopo quasi un mese dalla morte di mia zia Maria Teresa Siciliano avvenuta tragicamente nelle acque del mare di Montepaone lido il 19 Luglio scorso presso lo stabilimento balneare LapaLapa. In nome della verità ed obiettività vorrei precisare che mia zia non è assolutamente morta fra “ l’assoluta indifferenza dei bagnanti” come da voi scritto nell’articolo apparso il 20 Luglio. Purtroppo essendosi il dramma consumato in una manciata di minuti (il malore è stato fulmineo) non ha potuto chiedere aiuto e la corrente l’ha trascinata a largo. I soccorsi sono stati immediati, il bagnino Patrizio e mio cugino Massimo Brogneri si sono lanciati immediatamente in acqua insieme al carabiniere Antonio Gaudino per tentare di salvarla, noncuranti del forte vento e della corrente che spingeva al largo e dal pericolo che una manovra di salvataggio comunque comporta. Quando si è diffusa la notizia di un corpo che galleggiava a 150 metri dalla riva la gente attonita si è alzata in piedi, un silenzio pesante ed irreale è calato sulla spiaggia, tutti e sottolineo tutti i presenti hanno trattenuto il fiato sperando e pregando che fosse viva . All’arrivo del pattino che trasportava il corpo di mia zia le mani amorevoli di tanta gente hanno prontamente aiutato a spingerlo sulla spiaggia. Ho visto facce amiche, ma anche persone che non conoscevo abbracciarmi e stringermi sentitamente commosse, qualcuno ha accudito mia figlia di due anni mentre montava la disperazione nell’apprendere che era morta. La mia povera madre settantenne che invano aveva cercato mia zia fra i bagnanti è stata accompagnata al bar del lido e con grande umanità e generosità moltissime persone le si sono strette intorno per darle un po’ di conforto. Ed infine un venditore ambulante marocchino ha categoricamente rifiutato dei soldi ed ha donato il lenzuolo che è servito pietosamente a coprire il corpo. Colgo dunque l’occasione per ringraziare tutti i presenti sulla spiaggia del lido LapaLapa che in quel triste giorno hanno condiviso e partecipato con generosità alla tragedia che ha colpito la mia famiglia.

Elena Maida

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