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CROTONE – Dopo otto anni di accertamenti, l’inchiesta sulla fabbrica killer, la Montedison, si è conclusa per otto indagati, accusate di omicidio plurimo colposo e disastro colposo in quanto la morte di sette persone, operai e mogli degli operai, potrebbe avere un nesso di causalità con l’attività svolta nel reparto forno-fosforo. Responsabile unica di quelle morti, secondo quanto accertato dalla consulenza epidemiologica di Pietro Comba, dell’Istituto superiore di sanità, è la fibretta di amianto che si lavorava nel reparto. Gli indagati sono gli ex direttori dello stabilimento ed ex responsabili di protezione ambientale e sicurezza ma anche un ex responsabile sanitario, cariche ricoperte negli anni dal ’78 al ’97: non potevano non essere a conoscenza, secondo l’accusa, della pericolosità di una sostanza i cui danni erano stati accertati negli anni ’60 dalla scienza medica.

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