X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

E’ prevista anche in Calabria, il prossimo 12 marzo, la mobilitazione della Cgil per rivendicare lavoro, fisco e cittadinanza. «Le nostre proposte di riforma fiscale – ha detto il segretario generale della Cgil Calabria, Sergio Genco (in foto) incontrando i giornalisti a Lamezia Terme – saranno al centro delle settimane di mobilitazione che l’organizzazione sindacale promuoverà per un fisco giusto in tutte le regioni d’Italia. Nel nostro Paese la pressione fiscale nel 2009 è salita al 44% senza calcolare la pressione fiscale indiretta che fa sì che la tassazione arrivi complessivamente al 50%. L’Italia, poi, è il Paese dove l’80% delle entrate erariali è sostenuto dalle trattenute a monte. Il tutto, a fronte di una forte evasione».
Nel corso dell’incontro accenni sono stati fatti anche alla crisi che si sta vivendo in molti settori regionali e che ha nel porto di Gioia Tauro la sua massima espressione. «La crisi – ha affermato Genco – si sta aggravando e Gioia Tauro ne è un esempio. Qui, a rotazione, sono stati messi in cassa integrazione 400 lavoratori. Non dobbiamo dimenticare che il porto rappresenta il 50% della ricchezza prodotta in Calabria e per questo motivo, la crisi che sta colpendo Gioia Tauro non può riguardare solamente quell’area».
«Fondamentale – ha sostenuto ancora Genco – è la regolarizzazione dei migranti che lavorano per quanto riguarda le politiche di accoglienza e la lotta alla schiavitù. Noi chiediamo la sospensione della Bossi-Fini per i migranti in cerca di rioccupazione, l’abolizione del reato di clandestinità, il riconoscimento della cittadinanza alla nascita nel nostro Paese, l’estensione dell’articolo 18 al testo unico sull’immigrazione equiparando il reato di caporalato a quello della tratta sugli esseri umani».
Temi ripresi nei vari interventi da Beniamino Lapadula, coordinatore politiche economiche della Cgil nazionale, Riccardo Zerinotti, del dipartimento politiche economiche della Cgil nazionale, e Raffaele Mammoliti, segretario regionale Cgil Calabria. Nei loro interventi, tra le altre cose, hanno sottolineato che «scudo fiscale, costo dell’evasione fiscale, imposta sulle grandi ricchezze, sono i grandi temi che come Cgil vogliamo affrontare». «La prima richiesta della Cgil al Governo, a Confindustria ed a tutte le imprese – è stato detto – è fermare i licenziamenti.
È necessario garantire la prosecuzione della Cig in deroga, raddoppiare la durata dell’indennità di disoccupazione ed aumentare i massimali Cig, sostenere il reddito e prevedere gli ammortizzatori sociali per i precari». Su tutto, comunque, la difesa della legalità che «dovrà costituire uno dei punti fondamentali – ha concluso Genco – su cui costruire alleanze vaste per riuscire a contenere la ‘ndrangheta in Calabria. in caso contrario, non c’è futuro».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE