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Due nuove perquisizioni sono state disposte dalla Procura di Crotone nell’inchiesta su presunte irregolarità nella costruzione di un parco eolico. Le perquisizioni hanno riguardato gli uffici e le abitazioni di due persone che non sono indagate. Uno è parente di Domenico Antonio Vulcano, responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Mellisa perquisito la settimana scorsa, e l’altro è un geometra. A Vulcano, la Procura ha intanto modificato l’ipotesi di reato da abuso d’ufficio a corruzione. La decisione è stata presa dopo che è emerso che il parente di Vulcano ha lavorato alla Fago di Milazzo (Me), la ditta incaricata delle opere civili del parco eolico. Inoltre dalle indagini è emerso che il geometra che ha subito la perquisizione, ha inviato un fax alla Fago segnalando, sulla scorta di un accordo precedente, il nome della figlia dell’altro indagato, Leopoldo Greco, responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune di Strongoli, che era stata assunta dalla ditta fago il 16 luglio 2007 e licenziata solo dopo due giorni.
La settimana scorsa i carabinieri avevano perquisito la sede della società Edison Energie Speciali, a Bologna, e la ditta Fago oltre che gli uffici e le abitazioni di Vulcano e Greco. Alcuni atti sono stati acquisiti in diversi uffici della Regione. Vulcano e Greco sono indagati per falsità ideologica in atti pubblici e corruzione. I due tecnici hanno certificato che sull’area interessata al parco eolico non c’erano vincoli di natura ambientale e paesaggistica, circostanza che secondo l’accusa è falsa.

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