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di NUNZIO FESTA
MATERA – Lo scultore giapponese Azuma porta la sua arte intrisa di filosofia zen nelle grotte materane che l’hanno abbracciato. Il maestro Kengiro Azuma ha presentato la sua partecipazione agli indimenticabili appuntamenti della prestigiosa e notissima manifestazione “Le Grandi Mostre nei Sassi di Matera”. Fra le altre cose, il magnetico scultore Azuma ha annunciato che sarebbe stata terminata da poco l’installazione “La luce di Matera”, creata proprio in loco e per la città dei Sassi. Tra gli ulivi di San Nicola dei Greci. L’inaugurazione dell’antologica di Azuma, imponente per la presentazione di ben 103 sculture, 50 disegni e 18 incisioni, oggi alle ore 17.30, prima presso il cortile d’ingresso del Musma e, poi, nelle chiese rupestri di Madonna delle Virtù e, appunto, San Nicola dei Greci. Azuma è il terzo artista internazionale vivente, dopo Matta e il recentemente scomparso Kolibal, a essere ospite delle Grandi Mostre, tappe organizzate dal circolo culturale La Scaletta con il Comune di Matera. Oltre che, ovviamente, con la collaborazione del Musma. Ma anche di sponsor privati, a parte le altre istituzioni come Unione Europea e Provincia di Matera, la Regione Basilicata e Apt, e il sostegno della Sovrintendenza, della Fondazione Zétema la Camera di Commercio. Oltre al patrocinio ottenuto dalla presidenza del Consiglio, del ministero dei Beni Culturali, dell’ambasciata del Giappone in Italia e dell’Istituto Giapponese di Cultura in Italia. «Nessun museo al mondo – ha spiegato inoltre il critico Giuseppe Appella – era riuscito a mettere insieme la biografia di Azuma, mentre noi abbiamo lavorato a un catalogo che comprenderà anche questo studio. Insieme a un cd illustrativo e la traduzione in inglese, indispensabile quest’ultima per permettere al volume di entrare in tutti i musei che esistono». E Appella, nonostante abbia aggiunto di aver abbandonata una definizione che immaginava per lo scultore è stato lo stesso esperto che ha dato molti spunti di riflessione per capire il meraviglioso mondo di Azuma. Chiaramente aggiungendo parole all’intervento, anche anticipandolo, dello stesso artista. Questo erede di Marino Marini, infatti, può essere definito quale maestro della scultura zen; è ovvio, comunque, che per arrivare a questa definizione sia necessario usare un piccolo procedimento di semplificazione. Il momento più bello della presentazione dell’evento, tanto per dire, è stato il pezzo di oratoria di Kengiro Azuma. Che, oltre a due installazioni, allocate una in piazzetta Pascoli e una davanti alla sede della Sovrintendenza, lascerà a Matera, in dono al Musma, il cancello dell’ala che il Museo sta per aprire alla fruizione del pubblico. I vari interventi, compreso quello del sindaco Adduce, hanno sottolineato l’alto valore della mostra. Lo scultore, trapiantato in Italia dal 1956, oltre ad apparire emozionato per il bruciore che è venuto dai ricordi della sua dolorosa partecipazione alla seconda Guerra, dove avrebbe voluto essere un kamikaze ma per la catastrofe dell’atomica fu salvo, coi suoi 85 anni ha fatto capire quanto l’arte lo abbia salvato dai problemi esistenziali che viveva in gioventù. Permettendogli di iniziare una lunga ricerca proiettata fino a questo futuro e oltre. L’abbraccio offerto dalle grotte dei Sassi di Matera, per Kengiro Azuma appare nella veste della madre che è pronta a riprendere un figlio. E le opere di Azuma sono quei figli possedimento unico di una stessa, continua ricerca di fede laica.

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