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di ANTONELLA CIERVO
«LA proroga della cassa integrazione ordinaria per altri 12 mesi è la dimostrazione che Natuzzi non si arren de». A sostenerlo è Michele Andriulli, segretario generale della Fillea-Cgil.
«Da tempo ci si è ripromessi di ridiscutere la bozza di programma con il ministero competente – prosegue – e di riportare il lavoro all’interno, come conferma la vicenda Natuzzi».
In un contesto complessivo che lascia poco all’ottimismo, Andriulli legge la situazione attuale con uno sguardo attento: «Speravamo che grazie ad alcuni segnali la svolta fosse vicina, invece i primi mesi del 2010 ci hanno indicato elementi di crisi ancora profonda. Ma non tutto è perduto».
Resta sul tappeto, intanto, il recente appello che i sindacati hanno lanciato per recuperare il lavoro svolto sul contratto di programma fra Puglia e Basilicata e trasformarlo in opportunità di sviluppo.
«Il nostro allarme lanciato e sostenuto anche da Confindustria e dalle nostre segreterie nazionali, è ancora forte. Vogliamo che quel tavolo, rimasto fermo da oltre cinque mesi, venga riaperto. Le due regioni, Puglia e Basilicata, sono a buon punto ma è necessario che si possa avviare il confronto con il ministro competente, che ora è stato nominato. Sostanzialmente – aggiunge Andriulli -l’accordo nei suoi punti essenziali è definito. E’ importante comunque che si guardi il bicchiere mezzo pieno. Un conto è considerare i posti di lavoro persi, ma non possiamo sottovalutare la realtà occupazionale che ancora c’è. E’ anche di quella che dobbiamo occuparci. Per 2500 lavoratori rimasti fuori dal ciclo produttivo, ce ne sono altrettanti ancora dentro le fabbriche».
La proroga della cassa integrazione alla Natuzzi,
richiama l’attenzione sull’attuale situazione del comparto del mobile imbottito che vede anche nell’eventuale recupero dell’ex sito della Nicoletti un altro degli elementi significativi su cui puntare.
«Abbiamo presentato una nuova richiesta al ministero per poter tornare a discutere di questa vicenda. Ci sono manifestazioni di interesse sullo stabilimento, ora è arrivato il momento di tirare le fila del discorso».
Le aspettative, dunque, non possono non tenere conto di un passo decisivo che si attendeva da tempo: la nomina del successore di Claudio Scajola che ora può tornare ad affrontare le questioni calde sul tappeto.
Come segnalato recentemente in occasione della presentazione del dati dell’economia lucana nei primi sei mesi del 2010, curata dal centro studi Unioncamere, i settori del legno e del mobile stentano ancora a risollevarsi con una situazione che permane critica nell’industria manifatturiera ed un ricorso alla Cig che nei primi 8 mesi del 2010 hanno superato i 6 milioni di ore, 900 mila in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

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