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Sono stati centinaia i fedeli calabresi partiti alla volta di Roma, per la celebrazione legata alla beatificazione di Giovanni Paolo II. Commozione ed emozione per Papa Wojtyla un padre, un maestro, un amico omaggiato ieri da migliaia di persone. «In un epoca così piena di errori, di immoralità, di ingiustizia – spiega un giovane filippino – il Papa era un faro, il Papa ideale per un mondo che cammina sulla strada sbagliata. Se è valsa la pena attraversare il mondo per stare qui? Non abbiamo mai dubitato che il nostro posto, oggi, è qui. Portiamo lo spirito del nostro grande popolo cattolico in questa piazza così simbolica».
Vengono da molto lontano, ma hanno percorso pochi chilometri a piedi, le suore indiane di Villa Bethania, in prima fila fiere e felici. «Lo faranno Santo? Per noi lo è già, oggi la Chiesa beatificandolo riconosce quello che tutti noi in questa piazza sappiamo da anni, non dal giorno della morte ma da quello dell’elezione», spiegano.
Una suora racconta: «Gli avevo chiesto la grazia di poter riverire le sue spoglie dopo la morte, ma c’era una coda infinita. Eppure siamo riuscite a entrare in pochissime ore…».
Ha le idee chiare anche un gruppo di calabresi, partiti da Crotone ieri mattina: «Siamo da due giorni in piedi ma ne vale la pena. Giovanni Paolo II è stato il faro per tutti noi, il Papa dei giovani, un Papa che ha dato amore e pace. Le chiusure sul piano della morale sessuale? Ha seguito i dettami della Chiesa. E poi – aggiungono quasi mormorando – tutti possono sbagliare…».
«Oggi a Roma milioni di uomini e donne hanno reso omaggio ad un uomo che ha conquistato il cuore di tutti. Anche il mio. Ero giovane e l’allora arcivescovo di Cosenza mons. Dino Trabalzini, mi volle, in qualità di rappresentante delle Acli cosentine, nel comitato per preparare la visita di Giovanni Paolo II a Cosenza nell’ottobre 1984». E’ quanto afferma, in una dichiarazione, il consigliere regionale Salvatore Magarò: «Ho ancora negli occhi – prosegue – il tripudio e la gioia che in molti abbiamo manifestato per questa storica visita. E il papa polacco nella nostra terra ci disse parole di grande valore, ma fu autore anche di gesti di grande significato. Baciò il suolo calabrese, appena giunto a Lamezia in aereo, gesto che faceva soltanto quando si recava in terre straniere, ma volle anche incontrare i giovani cosentini che organizzarono una serenata ‘con tanto di Calabrisellà davanti il piazzale del santuario di Paola. Tra gli incontri più significativi quelli con il mondo del lavoro a Crotone e con i detenuti del carcere di Reggio. Ma proprio nella città dello Stretto incoraggiò le migliaia di ragazzi calabresi a cui ricordò che ‘Cristo non si è fermato ad Eboli’ un grande messaggio di speranza per la nostra Calabria».
«Oggi – prosegue ancora Magarò – quell’uomo venuto da lontano lo sentiamo ancora così vicino, perchè ci ha insegnato, in modo molto laico, che la via della Chiesa è l’uomo, e la via dell’uomo è aderire al messaggio del Vangelo. Papa Wojtyla, non dimenticheremo quelle giornate e non ti dimenticheremo. Il mondo dopo la tua elezione al soglio di Pietro non è più come prima ed anche ora dopo che il nuovo papa ti ha elevato agli onori degli altari non sarà più come prima. Tra settembre ed ottobre due avvenimenti renderanno più lieta la nostra azione: in settembre la beatificazione di suor Elena Aiello, la donna con le stimmate di Montalto che ha saputo, insieme alle sue figlie, curare i più indifesi e i più deboli, come gli orfani e i più poveri, e poi in ottobre la visita di papa Ratzinger. Sarà un periodo di profonda riflessione spirituale, ma anche di rinnovato impegno per chi ama la giustizia e la verità».
Il presidente del Consiglio regionale, Francesco Talarico, ha sottolineato l’importanza della festività del 1 Maggio con una riflessione sulle questioni sociali e del lavoro in Calabria ma anche con un forte riferimento alla figura di Giovanni Paolo II: «Certo – aggiunge Talarico – gli effetti devastanti della crisi qui si avvertono in termini ancora più acuti. E l’emergenza economica resta. Occupazione, imprese, ambiente, sanità e famiglia sono fronti sui quali, ovviamente, non basta la volontà di una sola parte politica. Mi viene spontaneo affermare che non basta neppure una maggioranza, sia pure ampia e compatta: serve, a mio parere, un impegno comune all’interno dell’Aula di palazzo Campanella ma anche fuori, per far emergere la parte sana della società civile calabrese che è la stragrande maggioranza. Con una sinergica azione di maggioranza e opposizione dobbiamo riuscire a trovare la capacità e la forza di esprimere collettivamente livelli molto più elevati, davvero all’altezza delle sfide che impone il quadro socio-economico regionale. Sono convinto che con questa visione, entro la legislatura in corso potremo recuperare in Calabria la centralità della questione sociale».
«Io – prosegue il presidente dell’Assemblea – intendo spendermi molto su questo fronte. Perchè siamo chiamati a fornire non solo risposte positive al bisogno di lavoro e alle esigenze espresse oggi dalla società calabrese, ma anche alle attese e ai bisogni dei nostri giovani. Dobbiamo sforzarci nell’orientare insieme le nostre scelte in coerenza, perseguendo un unico obiettivo: l’interesse della Calabria e dei calabresi, al di là e al di sopra delle sollecitazioni di appartenenza e delle nostre stesse posizioni politiche. Ma questo Primo Maggio coincide straordinariamente anche con un altro evento assai importante: la beatificazione di Papa Giovanni Paolo II. Si tratta di un avvenimento epocale, per la statura storica, il carisma personale e la straordinaria eredità morale che Karol Wojtyla ha saputo trasmettere al mondo intero e che chiama in causa tutti, cattolici e non cattolici, cristiani e non, persino i non credenti. E per noi calabresi questa giornata dedicata al papa polacco assume un significato particolare perchè ravviva il ricordo delle due visite che Giovanni Paolo II ha compiuto nella nostra regione, nell’ottobre 1984 e nel giugno 1988. Due momenti davvero memorabili il cui ricordo dobbiamo dedicare alla preparazione del viaggio che il suo successore, l’attuale pontefice Benedetto XVI, compirà il prossimo 9 ottobre in Calabria ad ulteriore conferma dell’attenzione che la Chiesa rivolge alla nostra terra e alle speranze che la animano».

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