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«Abbiamo ricevuto una telefonata dal Sudan e ci hanno detto che Francesco sta bene». Queste le parole pronunciate ieri sera Cecilia Strada (in foto), presidente di Emergency, a proposito di Francesco Azzarà, l’operatore rapito in Darfur, durante un evento organizzato in occasione del raduno nazionale dell’organizzazione in corso a Firenze. «Speriamo di ricevere presto la telefonata più bella e di avere Francesco qui con noi presto», ha concluso Cecilia Strada.
La notizia è stata accolta da un lungo applauso dalla platea del Teatro Verdi. A Firenze si era esibito anche il musicista Stefano Bollani, che aveva lanciato un appello durante il suo concerto: «Liberate Francesco, è una delle tante persone che stanno facendo l’impossibile per migliorare la situazione di quelle zone».
E mentre si attendono buone notizie, sul sequestro di Francesco Azzarà si registrano diversi appelli e la denuncia-richiesta di 30 parlamentari. Tra i firmatari Francesco Laratta, Lapo Pistelli, responsabile esteri del Pd, Laura Garavini, capogruppo Pd in Commissione antimafia, Angela Napoli, Olga d’Antona, Luigi Muro, Carmen Motta, Doris Lo Moro, Nicodemo Oliverio, Cesare Marina, Maria Grazia Laganà Fortugno, Sandro Brandolini, Maino Marchi, Marco Calgaro, Renzo Carella. «Dal 14 agosto – scrivono – si sono perse le tracce di Francesco. Abbiamo notato come in altri simili casi la mobilitazione è stata forte, decisa, ma questa volta notiamo un certo disinteresse nella stessa opinione pubblica e nel mondo dell’informazione». Intanto, per venerdì prossimo, alle 11, è stata fissata una manifestazione di solidarietà a casa di Francesco a Motta San Giovanni cui parteciperanno rappresentanti istituzionali, volontari e semplici cittadini e il deputato del Pd Laratta, secondo il quale c’è «ancora troppo silenzio e sottovalutazione sul rapimento di Francesco».
Tra i vari appelli spicca quello di Katia Stancato, a nome del Forum Terzo Settore della Calabria di cui è portavoce, che ha chiesto alle istituzioni competenti «di agire ogni leva possibile per una soluzione diplomatica e serena della vicenda. Esporremo la sua foto sulla nostra sede a Lamezia Terme». Anche l’amministrazione di Cerchiara di Calabria (CS) lancia il suo appello: «Le autorità preposte si adoperino presso i rapitori per liberare Francesco, un grande calabrese».

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