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Una studentessa di Chiaravalle nel Catanzarese ieri, dopo aver bevuto qualche sorso di thè alla pesca di una nota marca, è finita in ospedale colta da un improvviso malore caratterizzato da forti dolori addominali e conati di vomito. Chiari sintomi di un probabile avvelenamento.
Attimi di panico tra la gente che ha assistito alla scena e che ha soccorso la ragazza. Una folle corsa verso il Punto d’intervento dell’ospedale civile San Biagio di Chiaravalle dove i medici di turno le hanno diagnosticato una “gastroenterite da intossicazione alimentare”, con una prognosi di cinque giorni. Immediata è scattata la denuncia ai carabinieri della locale Stazione al comando del luogotenente Alfredo Anselmo che ha avviato le indagini.
Così i militari dell’ Arma hanno accertato che la ragazzina aveva acquistato la bevanda presso un negozio di generi alimentari del paese, una bottiglia in plastica, da 0,50 di thè alla pesca, e dopo averlo ingerito si è subito sentita male.
A rivolgersi ai carabinieri sono stati gli stessi genitori della studentessa e la ragazza che ha fatto la sua deposizione ai carabinieri raccontando l’accaduto. I carabinieri quindi, una volta avviate le indagini hanno effettuato il repertamento e campionamento della bottiglia in plastica che è stata depositata presso gli uffici dell’ Arpacal di Catanzaro, ai fini della ricerca di una eventuale sostanza estranea e per capire se il prodotto è idoneo per il consumo umano. Sarà compito ora dei militari del Nas (nucleo antisofisticazione) provvedere ai controlli a tappeto non solo nell’esercizio che ha venduto la bottiglietta di thè incriminato, ma anche negli altri alimentari della zona e nei supermercati che quotidianamente vendono al pubblico quella marca di thè.

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