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CASTROVILLARI – Ora la storia di Marina e del suo piccolo Doriano, finisce in Parlamento. È stata infatti presenterà un’interrogazione al Ministro della Giustizia dall’onorevole Elio Belcastro che chiede la scarcerazione della ragazza croata detenuta a Castrovillari insieme al suo bambino di 10 anni. 

Belcastro, vicesegretario nazionale di “NpS – Autonomia Sud” e componente della Commissione parlamentare antimafia, preannuncia una interrogazione parlamentare al ministro Paola Severino, sulla drammatica vicenda del piccolo Damiano, il bambino di appena 10 mesi, che vive in cella , nel carcere di Castrovillari con la giovanissima mamma, Marina Dordevic, 23 anni, detenuta in attesa di giudizio con l’accusa di furto. Un furto che la lei  – ha riferito Franco Corbelli del movimenti Diritti civili che due giorni fa l’ha incontrata in cella – giura di non aver mai commesso, poiché è entrata in quell’appartamento dopo aver bussato e solo per chiedere l’elemosina. 

Corbelli sta portando avanti da giorni la battaglia per togliere il bambino e la sua mamma dal carcere. Il leader di Diritti Civili è stato infatti l’unico, fino all’intervento di Belcastro, ad aver preso a cuore la vicenda della ragazza dopo che il Quotidiano a pubblicato una lettera delle detenute del braccio femminile del carcere castrovillarese con la quale si lamentavano le “disumane” condizioni delle recluse, soprattutto per motivi di salute e di igiene, e la situazione del “piccolo detenuto senza colpe”.

Corbelli, tre giorni fa ha ottenuto l’autorizzazione a visitare la “ragazzina-madre” dal ministero del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e dal giudice di sorveglianza di Potenza (città dove sarebbe stato commesso il tentato furto e alla cui casa circondariale è associata la ragazza, trasferita a Castrovillari solo perche nella struttura calabrese esiste l’area “nido” che in Basilicata manca. E nelle scorse ore Corbelli si è recato nella casa circondariale della città del Pollino dove ha incontrato Marina e il suo bimbo (i suoi altri tre figli piccoli sono ora affidati al padre, che vive a Napoli).

Belcastro dice ora di voler «sostenere l’ennesima giusta battaglia del leader di Diritti civili» e chiede al ministro che «si ponga subito fine a questa ingiustizia, una vera e propria disumanità, che si tolgano dal carcere questa giovane il suo bambino, che si trovi una alternativa alla detenzione in prigione, con la concessione magari degli arresti domiciliari, visto che la ragazza ha una famiglia, altri tre bambini e un marito che vivono a Napoli». 

Belcastro chiede inoltre che «di questa vicenda, considerando gli aspetti meramente umanitari legati alla presenza di quel bambino in una cella, si occupi il ministro di Grazia e Giustizia. Quanto riferito da Corbelli dopo il suo incontro in carcere con questa ragazza e il suo bambino, non può lasciare indifferenti. Come rappresentante del Parlamento e uomo delle istituzioni di questo Paese sento il dovere di chiedere, ai giudici competenti, un atto di giustizia giusta e umana per questa ragazza e il suo bambino. Non si può consentire che un bambino di 10 mesi venga cresciuto in un carcere dentro un passeggino». 

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