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VIBO VALENTIA – Altro che classi pollaio. In una prima dell’istituto Professionale De Filippis si sono presentati il primo giorno di scuola ben 39 alunni. Un numero spropositato persino per le revisioni ed i tagli post-crisi. Ecco quindi partire l’allarme. Lo spazio vitale per i ragazzi nell’aula diventa insostenibile, l’insegnamento impossibile. Nasce perciò l’esigenza di correre ai ripari. Ieri mattina l’intera classe si è recata presso l’Agenzia territoriale provinciale (ex Usp). Successivamente è arrivato anche il dirigente del De Filippis Michele Piraino. 

Di certo l’indirizzo specifico della classe ha richiamato all’attenzione alunni e genitori, dato che si tratta di una sezione specifica per Odontoiatria.  Ma una tale mole d’iscrizioni ha preso alla sprovvista gli addetti ai lavori, tanto che si è arrivati a fine settembre con le sorti degli studenti non ancora decise. E mentre i genitori chiedevano uno sdoppiamento della classe, l’Atp replicava che la cosa non è possibile perché «non sarebbe disponibile il personale docente per sostenere due classi di questo indirizzo».

Ieri mattina è avvenuto l’incontro tra le parti, con genitori e alunni che si sono presentati nell’ufficio del dirigente dell’Atp Giacomo Cartella, chiedendo una soluzione. Durante l’incontro è intervenuto anche il dirigente Piraino. Una la soluzione proposta, ovvero quella di “spostare una parte degli alunni in un’altra sede, mantenendo sempre l’indirizzo specifico e la città, ovvero Vibo”.

Questo tipo di soluzione secondo le parole di Cartella è prospettata dal fatto che «esiste un indirizzo di Odontoiatria anche presso l’Ipsia di Vibo. E questo – ha aggiunto – è un provvedimento che si potrebbe attuare fin da subito».

Occorre però il benestare da parte delle famiglie, che, sempre secondo Cartella, «devono comunque accettare la situazione, a meno che non vogliano trasferire i propri figli in altri indirizzi diversi da Odontoiatria». Insomma, un vero e proprio grattacapo. Ma l’anno scolastico sta entrando nel vivo, quindi occorre arrivare presto ad una soluzione del rebus.

A detta del dirigente Piraino il problema è nato dal fatto che «ci sono state molte iscrizioni fuori termine, con ragazzi che provenivano da scuole dove si erano già iscritti. Purtroppo però si sono create condizioni tali da non poterli tutti ospitare nella stessa classe».  Per i due dirigenti tutto questo «dimostra comunque come le famiglie seguano indirizzi di studio capaci di dare sbocchi, e per questo si è creata questa richiesta eccessiva che purtroppo non può essere totalmente soddisfatta, perciò ora stiamo cercando altre sedi con stessa città e stesso indirizzo». 

 

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