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REGGIO CALABRIA – Uomini del nucleo operativo difesa mare della Capitaneria di Porto di Reggio Calabria, in collaborazione con personale tecnico del Servizio Acque Dipartimento dell’Arpacal (l’agenzia regionale per l’ambiente), hanno proceduto al sequestro preventivo d’urgenza degli impianti di depurazione ubicati nelle località Oliveto, San Vincenzo e Castelli del Comune di Motta San Giovanni, mettendo sotto sequestro probatorio i registri di carico/scarico dei rifiuti. Il sequestro risale al 22 gennaio, ma ne è stata data notizia oggi. Secondo quanto comunicato, è stato accertato e verificato in flagranza che i depuratori, così come segnalato in una denuncia formulata da parte di una associazione ambientalista locale, erano in totale stato di abbandono da diverso tempo, per cui i reflui, senza subire alcun tipo di processo depurativo, si riversavano direttamente nei torrenti Oliveto e San Vincenzo per poi terminare in mare. Al momento del sopralluogo non vi era personale preposto dedicato alla gestione dei depuratori ed inoltre all’interno delle strutture, sono stati rinvenuti reflui maleodoranti stagnanti, notevoli quantitativi di fanghi solidificati e sabbie, circostanze riconducibili ad un non corretto smaltimento dei fanghi di depurazione in violazione ai dettami in materia di deposito temporaneo del testo unico ambientale. Inoltre, da un’attenta disamina dei registri dell’impianto e da informazioni acquisite durante le fasi di accertamento è emerso che dalla data di cessazione dell’incarico di gestione dei servizi ad una ditta specializzata (ottobre 2012), gli impianti risultavano senza manutenzione e gestione da parte di alcuno. Sarebbe stato pure accertato che le stazioni di sollevamento di testa, ubicate in località Lazzaro e precisamente nei pressi dei torrenti «Oliveto e San Vincenzo» erano inattive, ed i relativi scarichi di emergenza (troppo pieno) scaricavano i relativi liquami fognari direttamente sia sul torrente che a mare senza subire alcun trattamento depurativo, creando pertanto danni all’eco-sistema marino costiero. Tali anomalie causavano il mancato afflusso delle acque reflue urbane ai due impianti predetti. Anche pin riferimento al depuratore di località Castelli, sarebbe stata accertata la mancata depurazione delle acque reflue poichè gli stessi, anzichè immettersi nel ciclo depurativo tracimavano dalla condotta di adduzione nei piazzali interni al perimetro dell’impianto, nei terreni circostanti e lungo la strada antistante al depuratore per confluire dopo aver attraverso la cunetta stradale (lato monte) per circa 30 metri, nel torrente Oliveto. Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Reggio Calabria ha convalidato le attività eseguite dal personale della Guardia Costiera, emettendo p un decreto di sequestro preventivo dei tre impianti. La stessa Autorità Giudiziaria ha affidato al Sindaco del Comune di Motta San Giovanni la custodia giudiziaria con facoltà d’uso dei depuratori, al fine di consentire all’amministrazione comunale l’urgente messa in funzione ed il ripristino delle anomalie riscontrate in sede di accertamento, con l’urgente preliminare smaltimento dei fanghi ivi depositati.

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