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Cosenza, 12 lug. – La direzione generale dell’azienda sanitaria provinciale di Cosenza “ha dato incarico al direttore amministrativo ed agli uffici legale e personale di valutare i provvedimenti d’urgenza da adottare non escludenndo la possibilità di procedere al licenziamento o all’eventuale sospensione di tutti i dipendenti, nel rispetto della normativa vigente, per il grave danno di immagine provocato all’Asp”. E’ quanto si legge in una nota diffusa dal direttore generale dell’azienda dopo la denuncia, da parte della Guardia di Finanza, di 53 dipendenti degli uffici di Praia a Mare (Cs), accusati di averfalsificato gli orari d’ingresso e uscita dal posto di lavoro. 
L’operazione, scattata ieri, aveva evidenziato un sistema di elusione dei controlli telematici, attraverso il sistema del badge “strisciato”, per conto dei dipendenti assenti, da altri colleghi al fine di attestarne falsamente la presenza in servizio. 

COSENZA – La direzione generale dell’azienda sanitaria provinciale di Cosenza “ha dato incarico al direttore amministrativo ed agli uffici legale e personale di valutare i provvedimenti d’urgenza da adottare non escludenndo la possibilità di procedere al licenziamento o all’eventuale sospensione di tutti i dipendenti, nel rispetto della normativa vigente, per il grave danno di immagine provocato all’Asp”. E’ quanto si legge in una nota diffusa dal direttore generale dell’azienda dopo la denuncia, da parte della Guardia di Finanza, di 57 dipendenti degli uffici di Praia a Mare, accusati di aver falsificato gli orari d’ingresso e uscita dal posto di lavoro. L’operazione, scattata ieri, aveva evidenziato un sistema di elusione dei controlli telematici, attraverso il sistema del badge “strisciato”, per conto dei dipendenti assenti, da altri colleghi al fine di attestarne falsamente la presenza in servizio. 

Secondo quanto documentato dai finanzieri, i dipendenti coinvolti i mettevano in tutti in fila, formando un vero e proprio capannello, e timbravano il cartellino per i colleghi assenti o ritardatari, i quali, a loro volta, restituivano il “favore” (LEGGI L’ARTICOLO). Con l’ausilio di una telecamera nascosta vicino alla macchina striscia badge, le fiamme gialle hanno scoperto che i dipendenti del sistema sanitario nazionale si erano accordati per entrare in ritardo al lavoro, uscire prima, o non recarvisi affatto, tanto il cartellino veniva ugualmente timbrato da altri colleghi compiacenti. Nel corso dell’operazione, denominata proprio “Striscia”, sono stati visionati 10mila filmati e rilevate 136 anomalie.

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