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QUANDO la sua canzone viene trasmessa alla radio, tutti smettono di fare quello che stavano facendo per mettersi a ballare, il suo video spopola su You tube, il suo pezzo “danzare” è la hit dell’estate 2013. In Germania è una star.

Una specie di Psy, il coreano che con la sua “Oppa gnamgnam style” ha fatto impazzire il mondo, riempendo tutte le piazze da Dubay a Roma. Solo che Vito Lavita è italiano. Precisamente lucano. Di Stigliano. Da dove suo padre partì alla volta di Bamberg quando lui era solo un bambino. Vito Lavita ha solo 22 anni, il suo sogno è cantare sul palco insieme a Erosa Ramazzotti. Nel frattempo può godersi gli inaspettati risultati personali. Nel giro di qualche mese la sua vita, grazie al successo regalatogli dalla sua “Danzare”, è cambiata completamente.

Lui stesso sul suo official web site si dice stupito il per il successo conseguito in così poco tempo e che ora oltre in Germania, sta arrivando anche in Italia. la sua Italia, quella che non smette mai di ringraziare e di salutare. Con il pensiero sempre rivolto alle sue origini. E’ lui il cantante dell’estate. Il suo pezzo, che si avvale del che si avvale del featuring di Toni Tuklan, è contenuto nel disco uscito lo scorso 21 giugno. Il testo è molto semplice e banale, uno dei quei ritornelli che, una volta ascoltato, non riesci più a toglierti dalla testa. Il suo video è cliccatissimo.

E’ stato girato a Bamberg, ma la volontà, non nascosta, è quella di evocare  la Sicilia, tra coppole, bretelle, donne con vestiti a fantasie floreali a gonne larghe, carnagioni scure, ombrelloni, motorini, peoplewatching dal bar, gente in piazza, nonni che giocano a carte e nonne ballerine che comprano i pomodori dal contadino sceso in paese con l’ape piaggio.

E’ un video che fa sorridere in quanto ricalca  tanti stereotipi sulla dolce vita italiana (anche se sembra quasi Cuba), ma lo fa senza offendere, rischiando addirittura di fare venire voglia ad un tedesco di venire a passare le sue prossime vacanze sulle nostre vituperate, ma sempre bellissime coste. Insomma, quello che può definirsi un vero e proprio tormentone che accompagnerà l’estate dei tedeschi.

 

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