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MATERA, 15 LUG – “Non ci sono pericoli dopo l’incendio che ha distrutto l’ex fabbricato che ospitava la Centrale del latte di Matera del rione Serra Venerdi”. Lo hanno reso con un comunicato il sindaco, Salvatore Adduce, e l’assessore al patrimonio Giovanni Scarola, “che attendono una relazione definitiva dei Vigili del Fuoco, anche allo scopo di verificare l’inagibilità del sito”.
Gli amministratori respingono, in proposito, le prese di posizione di quanti, hanno definito l’episodio “un inquietante segnale intimidatorio in perfetto stile mafioso”, in assenza di elementi certi che finiscono con il “gettare fango sulla città, creando un clima inutile e dannoso”.
Il Comune precisa, inoltre, che nell’immediatezza non è stata riscontrata la presenza di materiale tossico e nocivo e che l’Ente attende di rientrare in possesso dell’immobile dopo la sentenza del Tribunale civile, che ha condannato la società locatrice al pagamento del debito di 300 mila euro e delle morosità pregresse. Quanto alla destinazione futura del sito la giunta affiderà ogni decisione al Consiglio comunale,evitando duplicati di funzioni essendoci già un mercato ortofrutticolo nella piazza del quartiere. (ANSA).

«Non ci sono pericoli dopo l’incendio che ha distrutto l’ex fabbricato che ospitava la Centrale del latte di Matera del rione Serra Venerdi». 

 

La notizia è stata diffusa dal sindaco, Salvatore Adduce, e l’assessore al patrimonio Giovanni Scarola, «che attendono una relazione definitiva dei Vigili del Fuoco, anche allo scopo di verificare l’inagibilità del sito».

Gli amministratori respingono, in proposito, le prese di posizione di quanti, hanno definito l’episodio «un inquietante segnale intimidatorio in perfetto stile mafioso”, in assenza di elementi certi che finiscono con il “gettare fango sulla città, creando un clima inutile e dannoso».

Il Comune precisa, inoltre, che nell’immediatezza non è stata riscontrata la presenza di materiale tossico e nocivo e che l’Ente attende di rientrare in possesso dell’immobile dopo la sentenza del Tribunale civile, che ha condannato la società locatrice al pagamento del debito di 300 mila euro e delle morosità pregresse. Quanto alla destinazione futura del sito la giunta affiderà ogni decisione al consiglio comunale, evitando duplicati di funzioni essendoci già un mercato ortofrutticolo nella piazza del quartiere. 

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