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POTENZA – Pensare che in Basilicata possano non farsi le Primarie per la scelta del prossimo candidato presidente della Regione del centrosinistra diventa complesso. Il segretario regionale del Partito democratico, Roberto Speranza lo ha detto senza giri di parole. E non la ha rivelato al cronista magari nel corso di un’intervista. Lo ha detto in una piazza affollata da oltre un centinaio di persone guardando dritto davanti a se un cartello che inneggiava alle Primarie che era stato affisso poco prima del suo arrivo da alcuni militanti del centrosinistra. Sabato mattina a Melfi.

Ipotizzare un esito diverso della vicenda oggi è francamente un esercizio inutile. Il giovane capogruppo del Pd alla Camera dei deputati poi è uno che pesa come pochi le parole. Se ha lanciato le Primarie lo ha fatto consapevolmente. E il fatto che insieme a chiarire «le Primarie non significano per forza scontro ma significano centrosinistra» abbia poi annunciato che entro una settimana si svolgerà l’assemblea dei big del Pd per iniziare il confronto e il dibattito vuol dire che la strategia è ben definita.

In pratica a stretto giro la discussione si sposta dai caminetti riservati – a cui partecipa solo qualche colonnello – all’assemblea ufficiale del Pd che è composta da un centinaio di tesserati. Big compresi. E quindi pare finito il tempo delle “strategie” e dei tatticismi preventivi. Ora si fa sul serio con un obiettivo: discutere, cercare la quadratura evitando troppi danno per arrivare alle Primarie, che si svolgeranno presumibilmente dopo la seconda settimana di settembre, con qualcosa simile a un accordo.

Il punto quindi non è più Primarie sì o Primarie no ma solo capire se la consultazione popolare per la scelta del candidato governatore del centrosinistra sarà una guerra totale o sarà un meccanismo di legittimazione dal basso del candidato gradito alla gran parte almeno dei colonnelli.

Su questo non si posso concretamente fare calcoli. Al momento l’accordo tra De Filippo, Margiotta e Pittella da un lato e Bubbico, Folino e Lacorazza dall’altro non c’è. Ovvio che si tenterà di evitare il bagno di sangue che molti temono. Ma non è detto che ci riesca.

Ad ogni modo per i renziani e una buona fetta della base la scelta delle Primarie è una buona notizia: sono settimane che vengono chieste a partire dai social network. Per il resto c’è da registrare che se il “buongiorno si vede dal mattino” non ci sarà il sereno. Perchè ieri alla notizia delle dichiarazioni di Speranza sono iniziati i primi scontri tra “truppe”. Su Twitter c’è stato un duro scontro proprio a partire dal tema delle Primarie tra Pietro Sanchirico (defilippiano doc) e il consigliere comunale renziano Rocco Fiore con l’inutile tentativo del sindaco Claudio Borneo di mettere pace. Sanchirico in particolare è stato durissimo anche nei confronti degli ex diessini definiti “comunisti”. Non solo. Anche Massimo Carcuro (altro defilippiano) pur mantenendo toni molto pacati a un certo punto ha chiarito: «Questa volta nessun regalo». Insomma se i big per il momento tacciono le secondo linee dimostrano di avere già i nervi a fior di pelle. Non è un buon auspicio per chi spera in un accordo indolore e Primarie di “facciata”.

Si vedrà. Ad ogni modo ci sono state anche le prime reazioni ufficiali. Non si dice contento della decisione di Speranza il capogruppo nel Consiglio comunale di Matera Giovanni Angelino che vede le Primarie come una sicura “mortificazione” della candidatura a governatore di un esponente del Pd di Matera. Angelino in particolare dichiara: «Il parere favorevole di Speranza verso le primarie del Pd in Basilicata conferma l’indifferenza della classe politica potentina nei confronti del materano. Non c’è alternativa ad un candidato presidente della città di Matera. Se Matera verrà ignorata anche questa volta è chiaro che non resteremo a guardare».

Di diverso tenore sono le parole di “OccupyPd Basilicata” che in nota dichiarano: «C’è una Speranza. Il segretario regionale invoca le primarie. Era ora».

Anche se sempre “OccupyPd Basilicata” poi si lamenta: «Ci sembra comunque tardi per auspicare che qualche outsider, rispetto ai soliti nomi, possa, sotto il sole di Ferragosto, organizzarsi adeguatamente».

Insomma questo è il quadro che emerge. Si va verso le Primarie con più incertezze che certezze. Ma Speranza sempre sabato scorso quasi “anticipando” le polemiche che sarebbero potuto scoppiare ha anche detto: «Abbiamo le idee chiare e alla fine faremo la scelta giusta come sempre». Il tempo dimostrerà se è vero oppure no.

s.santoro@luedi.it

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