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Con una mobilitazione popolare di quelle dimensioni, ora la sfida si fa tutta politica. Il bello, però, è che è trasversale. Così si torna a lavorare sul progetto del parco della città con una nuova azione di pressione dal basso, a cui hanno prestato attenzione diversi consiglieri regionali. 
L’ostacolo da evitare è burocratico: con le elezioni alle porte e l’attesa del prossimo governo regionale, c’è il rischio di uno stop lungo per l’iter necessario a rendere concreto il progetto del parco sull’ex Cip Zoo. La finanziaria regionale, però, può diventare una scorciatoia istituzionale efficace. Per questo diversi consiglieri hanno sottoscritto un emendamento che, se approvato, inserirebbe nella manovra regionale – in aula martedì – la proposta di legge presentata sul caso da 17 consiglieri. 
Che cosa dice il testo? Uno degli ostacoli maggiori al progetto sostenuto da circa 12 mila firme è la massa debitoria che grava sui suoli dell’ex Cip Zoo. L’attuale ordinamento vincola la Regione Basilicata, titolare dell’area, a poter vendere i terreni dell’ex suinicola solo per ripianare con i ricavi i debiti ricevuti in eredità. La proposta di legge presentata qualche mese fa, una volta approvata, permetterebbe alla Regione di poter ripianare quei debiti con capitale proprio, recuperato su altri canali. E svincolando così i suoli della zona industriale (oggi area Asi). Una volta liberata l’area dal fardello, l’iter potrebbe proseguire con l’eventuale cessione dei terreni alla città. 
Il comitato spontaneo nato attorno al progetto non ha mai smesso di tenere alta l’attenzione. Il progetto del parco è nato per caso, da un lavoro di ricerca di uno studio di professionisti che ha regalato, poi, l’idea alla città. In poco tempo è nato un movimento dal basso che chiede di realizzare in quell’area, vicina al fiume Basento, a diversi uffici e in una zona che di industriale non ha più molto, un’area verde destinata ai cittadini. Riunioni, campagne informative, raccolta firme, la proposta di legge. Ora, l’emendamento depositato da Giannino Romaniello, uno dei consiglieri che sostengono il progetto, vuole inserire questa proposta nella finanziaria, in modo da “blindarla” e renderla operativa, a dispetto del periodo di incertezze amministrative che una campagna elettorale causa. 
Per questo il comitato invita i cittadini a essere presenti alla seduta del consiglio regionale: «Serve non far mancare il sostegno popolare ai firmatari del progetto di legge». E andare avanti. 
Sara Lorusso

Con una mobilitazione popolare di quelle dimensioni, ora la sfida si fa tutta politica. Il bello, però, è che è trasversale. 

Così si torna a lavorare sul progetto del parco della città con una nuova azione di pressione dal basso, a cui hanno prestato attenzione diversi consiglieri regionali. L’ostacolo da evitare è burocratico: con le elezioni alle porte e l’attesa del prossimo governo regionale, c’è il rischio di uno stop lungo per l’iter necessario a rendere concreto il progetto del parco sull’ex Cip Zoo. La finanziaria regionale, però, può diventare una scorciatoia istituzionale efficace. 

Per questo diversi consiglieri hanno sottoscritto un emendamento che, se approvato, inserirebbe nella manovra regionale – in aula martedì – la proposta di legge presentata sul caso da 17 consiglieri. 

Che cosa dice il testo? Uno degli ostacoli maggiori al progetto sostenuto da circa 12 mila firme è la massa debitoria che grava sui suoli dell’ex Cip Zoo. L’attuale ordinamento vincola la Regione Basilicata, titolare dell’area, a poter vendere i terreni dell’ex suinicola solo per ripianare con i ricavi i debiti ricevuti in eredità. La proposta di legge presentata qualche mese fa, una volta approvata, permetterebbe alla Regione di poter ripianare quei debiti con capitale proprio, recuperato su altri canali. E svincolando così i suoli della zona industriale (oggi area Asi). 

Una volta liberata l’area dal fardello, l’iter potrebbe proseguire con l’eventuale cessione dei terreni alla città. Il comitato spontaneo nato attorno al progetto non ha mai smesso di tenere alta l’attenzione. Il progetto del parco è nato per caso, da un lavoro di ricerca di uno studio di professionisti che ha regalato, poi, l’idea alla città. In poco tempo è nato un movimento dal basso che chiede di realizzare in quell’area, vicina al fiume Basento, a diversi uffici e in una zona che di industriale non ha più molto, un’area verde destinata ai cittadini. 

Riunioni, campagne informative, raccolta firme, la proposta di legge. Ora, l’emendamento depositato da Giannino Romaniello, uno dei consiglieri che sostengono il progetto, vuole inserire questa proposta nella finanziaria, in modo da “blindarla” e renderla operativa, a dispetto del periodo di incertezze amministrative che una campagna elettorale causa. Per questo il comitato invita i cittadini a essere presenti alla seduta del consiglio regionale: «Serve non far mancare il sostegno popolare ai firmatari del progetto di legge». E andare avanti. 

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