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SEMBRAVA che si fosse aperta una piccola finestra. I 21 lavoratori Cotrab licenziati dall’azienda dopo aver denunciato i continui contratti interinali con cui venivano assunti settimanalmente da anni ormai, con lo stesso consorzio che gestisce il trasporto pubblico in città pare avessero trovato un accordo. Questo è quanto racconta qualcuno di loro che, attraverso la stampa, vuole nuovamente porre l’attenzione su una vicenda che si protrae da troppo tempo. 
Nonostante attualmente sia in corso un processo del lavoro che vede sotto accusa l’azienda, qualche mese fa – sempre secondo quanto dichiarato da alcuni ex dipendenti – il Cotrab ha incontrato i 21 per giungere a un accordo. Le richieste avanzate dai lavoratori erano le stesse avanzate in sede giudiziaria, e cioè la riassunzione  con contratti a tempo indeterminato. A marzo la notizia, informale,  dell’avvenuta accettazione delle istanze avanzate. Ma da marzo a oggi, dicono i lavoratori, purtroppo ancora nulla, né da un punto di vista informale che formale. Ecco perché, credendo di essere stati presi in giro, tornano a farsi sentire sulla stampa locale per fare appello all’amministrazione comunale, all’assessore comunale al ramo Giuseppe Ginefra e alla Regione Basilicata perché abbiano risposte certe il prima possibile. Le ultime notizie a riguardo vengono dal consiglio d’amministrazione del Cotrab che, da quanto spiegato dai lavoratori, dopo aver dato disponibilità al riassorbimento nell’organico, non ha potuto dare garanzie sostenendo che la riassunzione dipenderebbe dal mancato trasferimento del fondo straordinario per la città di Potenza pari a 6 milioni di euro da parte della Regione Basilicata. Fondi, secondo l’amministrazione comunale, necessari per poter rinnovare al Consorzio il contratto di servizio, senza il quale l’azienda sarebbe impossibilitata a riassumere i 21. 
La palla, insomma, passa alla Regione Basilicata. I 21 a questo punto domandano: «Esiste davvero questo fondo straordinario? E soprattutto, parte di questo fondo è effettivamente destinato a noi?». 
Sono veramente stanchi i lavoratori Cotrab. Sono disoccupati da quasi un anno e da giugno non percepiscono nemmeno più la disoccupazione. Sono padri e madri di famiglia, molti di loro ancora giovani. Letteralmente appesi a un filo.  In attesa della prossima udienza, a novembre, esigono delle certezze. Ora. Intanto hanno avuto incontri interlocutori con l’assessore regionale alle Infrastrutture e opere pubbliche Luca Braia mentre il consigliere regionale Giannino Romaniello in Terza commissione ha chiesto anche l’istituzione di un tavolo di confronto con l’azienda. Ma al momento non si muove nulla, se non le continue assunzioni, ancora settimanali, da parte del Cotrab. Almeno una trentina – dicono – sono stati assunti di recente tra autisti, addetti alle scale mobili e ponte attrezzato. In più i lavoratori si sentono del tutto abbandonati anche dal sindacato, in particolare da Faisa Cisal, con cui avevano cominciato questa battaglia. «Non abbiamo notizie dal sindacato almeno dall’inizio del 2013». Ma non si arrendono. «Se otterremo risposte in tempi brevi  – dicono – non escludiamo la possibilità di intraprendere dure azioni di protesta, bloccando anche la m mobilità cittadina se necessario, e rivolgendoci a Roma».
Anna Martino 

POTENZA – Sembrava che si fosse aperta una piccola finestra. I 21 lavoratori Cotrab licenziati dall’azienda dopo aver denunciato i continui contratti interinali con cui venivano assunti settimanalmente da anni ormai, con lo stesso consorzio che gestisce il trasporto pubblico in città pare avessero trovato un accordo. 

 

Questo è quanto racconta qualcuno di loro che, attraverso la stampa, vuole nuovamente porre l’attenzione su una vicenda che si protrae da troppo tempo. Nonostante attualmente sia in corso un processo del lavoro che vede sotto accusa l’azienda, qualche mese fa – sempre secondo quanto dichiarato da alcuni ex dipendenti – il Cotrab ha incontrato i 21 per giungere a un accordo. 

Le richieste avanzate dai lavoratori erano le stesse avanzate in sede giudiziaria, e cioè la riassunzione  con contratti a tempo indeterminato. A marzo la notizia, informale,  dell’avvenuta accettazione delle istanze avanzate. Ma da marzo a oggi, dicono i lavoratori, purtroppo ancora nulla, né da un punto di vista informale che formale. 

Ecco perché, credendo di essere stati presi in giro, tornano a farsi sentire sulla stampa locale per fare appello all’amministrazione comunale, all’assessore comunale al ramo Giuseppe Ginefra e alla Regione Basilicata perché abbiano risposte certe il prima possibile. Le ultime notizie a riguardo vengono dal consiglio d’amministrazione del Cotrab che, da quanto spiegato dai lavoratori, dopo aver dato disponibilità al riassorbimento nell’organico, non ha potuto dare garanzie sostenendo che la riassunzione dipenderebbe dal mancato trasferimento del fondo straordinario per la città di Potenza pari a 6 milioni di euro da parte della Regione Basilicata. 

Fondi, secondo l’amministrazione comunale, necessari per poter rinnovare al Consorzio il contratto di servizio, senza il quale l’azienda sarebbe impossibilitata a riassumere i 21. La palla, insomma, passa alla Regione Basilicata.

 I 21 a questo punto domandano: «Esiste davvero questo fondo straordinario? E soprattutto, parte di questo fondo è effettivamente destinato a noi?». 

Sono veramente stanchi i lavoratori Cotrab. Sono disoccupati da quasi un anno e da giugno non percepiscono nemmeno più la disoccupazione. Sono padri e madri di famiglia, molti di loro ancora giovani. Letteralmente appesi a un filo.  In attesa della prossima udienza, a novembre, esigono delle certezze. Ora. Intanto hanno avuto incontri interlocutori con l’assessore regionale alle Infrastrutture e opere pubbliche Luca Braia mentre il consigliere regionale Giannino Romaniello in Terza commissione ha chiesto anche l’istituzione di un tavolo di confronto con l’azienda. 

Ma al momento non si muove nulla, se non le continue assunzioni, ancora settimanali, da parte del Cotrab. Almeno una trentina – dicono – sono stati assunti di recente tra autisti, addetti alle scale mobili e ponte attrezzato. In più i lavoratori si sentono del tutto abbandonati anche dal sindacato, in particolare da Faisa Cisal, con cui avevano cominciato questa battaglia.

 «Non abbiamo notizie dal sindacato almeno dall’inizio del 2013». Ma non si arrendono. «Se otterremo risposte in tempi brevi  – dicono – non escludiamo la possibilità di intraprendere dure azioni di protesta, bloccando anche la m mobilità cittadina se necessario, e rivolgendoci a Roma».

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