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POTENZA – «Sinergie» a vantaggio del territorio. Niente più. Né «relazioni non trasparenti», né altro che attività condotte «nel pieno rispetto delle regole e in coerenza con l’elevato livello etico professionale che da sempre ha contraddistinto» la sua brillante carriera.

Ha atteso qualche giorno poi però ha deciso di replicare al Quotidiano della Basilicata Sergio Polito, il presidente nazionale di Assomineraria-beni e servizi, e dell’Assoil School di Viggiano, l’associazione di 16 imprese del settore che dal 2011 offre percorsi di formazione e riqualificazione per il personale dell’indotto petrolifero.

Il 64enne ingegnere originario di Salerno era stato citato nell’articolo dello scorso 21 agosto intitolato “Lui, lei e la supermanager”, séguito della notizia (pubblicata il giorno precedente) dell’apertura di un’inchiesta giudiziaria sulle delibere della giunta regionale che hanno concesso l’autorizzazione integrata ambientale al Centro oli Eni di Viggiano e l’ok ai «lavori di ammodernamento e miglioramento delle performance produttive» dello stesso. Poi ancora due giorni più tardi in un articolo dedicato all’irruzione delle Fiamme gialle nella sede della Cosmi spa a Ravenna, per acquisire della documentazione a riguardo.

Al centro dei sospetti degli investigatori c’è la Mediterranea ingegneria srl, costituita poco più di un mese dopo la nomina di Donato Viggiano alla direzione generale del Dipartimento ambiente delle Regione, proprio quello che ha curato le delibere in questione. Tra i suoi soci figurano infatti la moglie di Viggiano, Grazia Panetta, insegnante di matematica del liceo classico di Pisticci, Pasquale Criscuolo, che è un imprenditore specializzato nello smaltimento dei rifiuti da tempo nell’orbita dell’Eni, e appunto la moglie di Sergio Polito, Palma Augusto.

Nel giro di meno di un anno da quando Viggiano ha assunto l’incarico di direttore generale, di fatto l’Eni avrebbe incassato le due delibere, e la Mediterranea ingegneria «una prima commessa importante». Questo è quello che riporta il sito internet della società. «Rilievi ingegneristici inerenti le modifiche da apportarsi sulla linea 4 del Co.VA», che sarebbe il Centro oli Eni della Val d’Agri. «Modifiche» nell’ambito degli stessi lavori appena autorizzati dalla giunta, su proposta dell’assessore all’Ambiente, con parere favorevole del Comitato tecnico regionale presieduto dallo stesso direttore generale Donato Viggiano, e in parte affidati alla Cosmi spa. Un salto addirittura eclatante, per la Med.Ing. srl, se si pensa ai lavoretti che costituiscono il resto del suo portafoglio di realizzazioni, effettuate perlopiù sui capannoni delle ditte di Criscuolo, socio di maggioranza e amministratore della società. Tant’è che gli investigatori coordinati dal pm della Procura della Repubblica di Potenza Sergio Marotta hanno deciso di vederci chiaro.

Polito non contesta la ricostruzione, né la circostanza che la moglie detenga «una partecipazione di minoranza nella società», ma se la prende con il tono «fortemente negativo» degli articoli e l’allusione a «relazioni non trasparenti» che coinvolgerebbero lui stesso e Assoil. «Gravemente lesivi» della sua onorabilità e della sua reputazione. Così Polito bolla gli articoli del Quotidiano. Puntando il dito sulla loro «portata ingannevole nonché fortemente denigratoria» che lederebbe la sua immagine per «i toni aspri e allusivi utilizzati».

«Vorrei precisare – scrive ancora il presidente di Assomineraria-beni e servizi – con fermezza che tutte le attività da me svolte sono sempre state condotte con la massima trasparenza, nel pieno rispetto delle regole e in coerenza con l’elevato livello etico professionale che da sempre ha contraddistinto la mia vita lavorativa. Le sinergie esistenti tra la Assoil e i suoi soci fondatori, tra cui la Mediterranea ingegneria, sono state sviluppate con l’obiettivo di far crescere le competenze e il tessuto imprenditoriale locale attraendo nuove imprese e creando nuova occupazione, sviluppare sul territorio nuove competenze ingegneristiche e di management, in un settore altamente qualificato come quello dell’Oil & Gas, da mettere al servizio delle aziende che operano in questo settore».

Prima di Polito, dopo gli articoli pubblicati a marzo dal Quotidiano sul caso Med.Ing. (da cui ha preso il “la” l’inchiesta delle Fiamme gialle, ndr), era stato Donato Viggiano a chiedere di spiegarsi parlando di un pessimo affare e minimizzando il valore della commessa svolta all’interno del Centro oli («La società ha svolto tra il 2011 e il 2012, incarichi per attività di ingegneria per 326mila euro da parte di una società fornitrice di quella titolare del centro olii»). Qualcosa tipo «lo 0,1%» rispetto a una stima approssimativa del valore dei «lavori di ammodernamento e miglioramento delle performance produttive» del Centro nel comune di Viggiano. Lavori su cui in un documento dell’Eni in cui si parla di un «potenziamento» già realizzato, sfruttando le giornate di fermo dell’impianto già previste (ognuna vale circa 7 milioni di euro), nell’ottica di un aumento delle estrazioni, quindi della produzione, per cui è ancora in corso una trattativa con la Regione.

Dieci giorni fa, invece, era stato il patron di Cosmi spa Giuliano Resca a replicare dalle colonne del Quotidiano, spiegando che a Ravenna, nella sede della sua società, i finanzieri avevano già potuto verificare la correttezza dei rapporti intrattenuti con la Med. Ing. Buio invece sui soci della ditta, a parte Criscuolo che è quello con cui ha detto di essersi relazionato. Sia sulla moglie di Viggiano, sia su quella del più noto Polito, conosciuto “praticando” per tanti anni lo stesso ambiente.  

Da giugno del 2012 Polito risulta amministratore delegato di Met Newen spa e consulente capo per il business upsteam (gli affari legati alle estrazioni di oil e gas, ndr) della controllante Maire Tecnimont spa, che due mesi prima si è aggiudicata la commessa da 500milioni di euro per la realizzazione del Centro oli Total di Corleto. Ma all’epoca della nascita della Mediterranea ingegneria era ancora presidente di Stogit, società di Snam attiva nello stoccaggio del gas naturale, mentre in precedenza era stato per 20 mesi amministratore delegato di Syndial, società al 100% di Eni impegnata nei servizi di bonifica e risanamento ambientale, e per 3 anni direttore operativo dell’ufficio globale fornitori della compagnia del canea sei zampe, dopo una lunga carriera in Saipem dove ha ricoperto anche l’incarico di direttore generale. Difficile, invece, trovare traccia delle attività imprenditoriali della moglie prima dell’arrivo in Val d’Agri e dell’incontro con Criscuolo.

Il presidente di Assoil school nella sua replica ha espresso inoltre «ogni più ampia riserva» di azioni legali nei confronti del Quotidiano, strada già intrapresa da Donato Viggiano che ha citato per danni i responsabili degli articoli in questione.

l.amato@luedi.it


La lettera al direttore: «Pieno rispetto delle regole»

Gentile direttore,

Le scrivo in riferimento agli articoli pubblicati sul “Quotidiano della Basilicata”, nei giorni 21 e 23 agosto 2013, intitolati rispettivamente “Lui, lei e lady supermanager” e “L’inchiesta approda a Ravenna”, a firma l.amato@luedi.it, che coinvolgono me e mia moglie, la quale detiene una partecipazione di minoranza nella società Meditteranea Ingegneria, con la richiesta di pubblicare questa lettera sul Suo Quotidiano.

I citati articoli alludono, con tono fortemente negativo, all’esistenza di relazioni non trasparenti tra la Assoil School, la Mediterranea ingegneria, i suoi soci, la Cosmi e il sottoscritto.

Gli stessi articoli, appaiono gravemente lesivi della mia onorabilità e della mia reputazione. A questo si aggiunge la portata ingannevole nonché fortemente denigratoria e lesiva della mia immagine data ai toni aspri e allusivi utilizzati.

Vorrei precisare con fermezza che tutte le attività da me svolte sono state sempre condotte con la massima trasparenza, nel pieno rispetto delle regole e in coerenza con l’elevato livello etico professionale che da sempre ha contraddistinto la mia vita lavorativa.

Le sinergie esistenti tra Assoil School e i suoi soci fondatori, tra cui Mediterranea ingegneria sono state sviluppate con l’obiettivo di far crescere le competenze ed il tessuto industriale locale attraendo nuove imprese e creando nuova occupazione, sviluppare sul territorio nuove competenze ingegneristiche e di management, in un settore altamente qualificato come quello del’Oil & Gas da mettere al servizio delle aziende che operano in questo settore.

Con ogni più ampia riserva di tutelare i miei diritti nei modi e nelle sedi ritenute più opportune, porgo distinti saluti.

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