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VAL D’AGRI – Si amplia il sistema di controllo ambientale del Centro Olio Val d’Agri (Cova). E’ in corso di sviluppo il monitoraggio dello stato degli ecosistemi che comprende lo studio integrato di diverse matrici ambientali quali: microclima, suolo e sottosuolo, acque superficiali e sotterranee, vegetazione, flora e fauna.

«E’ previsto entro il 2014 l’ampliamento della rete di rilevazione – fa sapere in una nota l’Eni – con un prelievo di 20 campioni di suolo superficiale tramite sondaggi geognostici, la perforazione di 20 sondaggi con prelievo di 3 campioni a diverse profondità per un totale di 60 campioni (sottosuolo), l’installazione di 16 piezometri per il monitoraggio periodico del chimismo delle acque sotterranee». 

“Eni, fin dagli inizi della sua attività di esplorazione e produzione in Val d’Agri  – continua il documento – adotta in ambito di tutela ambientale le migliori tecnologie disponibili. Tutti gli aspetti ambientali sono sottoposti a controllo periodico e le attività operative di Eni sono state certificate secondo i migliori standard internazionali. Fin dagli inizi della sua attività di esplorazione e produzione in Val d’Agri, adotta in ambito di tutela ambientale le migliori tecnologie disponibili. Tutti gli aspetti ambientali sono sottoposti a controllo periodico e le attività operative di Eni sono state certificate secondo i migliori standard internazionali”. Per la società petrolifera, “il complesso sistema di monitoraggio ambientale delle attività di Eni in Val d’Agri costituisce un progetto unico in Europa per la quantità delle matrici ambientali, dei fenomeni fisici e degli ecosistemi monitorati: aria, suolo, sottosuolo, acque superficiali, acque sotterranee, rumore, odore, attività microsismica, vegetazione, flora, fauna, biosensori e bioindicatori su un’area di 100 Km quadrati attorno al Cova”. 

“Nel 2013 il sistema di monitoraggio ambientale – prosegue il comunicato –  è stato ulteriormente sviluppato, ampliando l’area di esecuzione delle attività focalizzate sugli ecosistemi, in aggiunta al monitoraggio già pienamente attivo della qualità aria, del rumore, dell’acqua e dell’attività microsismica”. Attualmente il sistema di monitoraggio comprende: 5 centraline per la qualità dell’aria, dotate di analizzatori e sensori in grado di misurare fino a 18 sostanze e miscele inquinanti; 4 centraline per il rumore, in corrispondenza dei recettori sensibili e dei centri abitati di Viggiano e Grumento Nova; 15 stazioni di rilevamento dell’attività microsismica (area di indagine: 1.500 kmq), interfacciate con la rete sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia; 1 rete per il monitoraggio di acque superficiali (7 punti di campionamento); 1 rete per il monitoraggio delle acque sotterranee (4 piezometri in essere, ulteriori 16 piezometri in fase di realizzazione) e 1 rete per il monitoraggio del suolo e sottosuolo (8 punti di rilevamento attuali ai quali si aggiungono altri 20 previsti)”.

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