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POTENZA – Due realtà che sembrano muoversi su due piani diversi. Cittadini e imprese che ormai affogano in una crisi che si è divorata ogni risparmio e nuova opportunità. Ed enti – a qualsiasi livello – che ormai privi di risorse rinnovano ogni giorno le tariffe, sempre alzandole. Ed è proprio in questi giorni che dovrebbero essere di festa che ai cittadini lucani sono arrivate le prime brutte sorprese: dopo l’anticipo Tares già versato nei mesi scorsi, sono arrivate le nuove bollette.

E, tra l’altro, si deve pagare subito, senza dilazioni entro la fine dell’anno. Nel capoluogo, per esempio, negli anni passati si consentiva almeno al cittadino la possibilità di dilazionare la spesa. Quest’anno no, sono arrivati dei modelli F24 da dover pagare tutti in un’unica soluzione. E le tariffe sono davvero da capogiro, soprattutto in questo momento di totale assenza di liquidità. Sarà davvero per tutti un Natale ancora più povero.

Anche perché se per i cittadini le tariffe sono cresciute, per le imprese hanno raggiunto livelli davvero difficilmente sostenibili.

C’è il caso di piccole attività a cui viene chiesto di versare in pochi giorni circa duemila euro, per esempio.

«E questo – spiegano i commercianti – è davvero il segno che chi ci amministra non ha capito che noi qui non riusciamo più a incassare neppure il minimo indispensabile per pagare le spese minime».

C’è chi ha dovuto chiudere, chi ha dovuto licenziare. Portandosi poi anche il peso della disperazione dei suoi dipendenti. Come è accaduto nei giorni scorsi, quando un giovane di 28 anni si è dato fuoco. Fausto Genovese, ora in condizioni disperate al Cardarelli di Napoli, era stato licenziato cinque mesi fa e restare senza lavoro sta diventando un peso troppo pesante da sostenere.

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