X
<
>

Condividi:
6 minuti per la lettura

 

di LEO AMATO
POTENZA – Oltre alla ditta del figlio del sindaco, ci sono quelle della moglie del suo vice e di un assessore, che si occupano di ristorazione. Mentre in consiglio si passa da chi ambisce a una fetta dei “servizi” collegati all’avvio del programma di estrazioni, a chi è proprio alle dirette dipendenze della compagnia. Tipo la consigliera di maggioranza, che fino a un paio di anni fa si distingueva per le campagne a tutela dell’ambiente. O il consigliere d’opposizione della lista arrivata seconda alle scorse consultazioni. Per non parlare del terzo candidato sconfitto, che è un’insegnante in pensione ma ha il figlio impiegato per Total, e dev’essersi confuso un po’ le idee, perché dichiara – sul suo profilo facebook – di lavorare a sua volta per la compagnia francese. 
Corleto Perticara 2013. Più che un paese occupato da Total, un paese Total-mente occupato. 
Almeno così sembra a guardare da lontano la trama d’interessi economici, che avvolge il Comune allo sviluppo della concessione Tempa Rossa per l’estrazione di petrolio e gas dalle viscere della Valle del Sauro. Dai vertici dell’amministrazione alla sua base. Si direbbe persino con un certo criterio di proporzionalità.
Nei giorni scorsi il Quotidiano si era occupato della Outsourcing srl del figlio di Rosaria Vicino, della moglie del revisore dei conti del Comune, dei due Robortella, Pasquale e Vincenzo (i consiglieri regionali di San Martino d’Agri), dell’imprenditore di Viggiano Pasquale Criscuolo, e della moglie di uno dei top manager della ditta che sta realizzando il centro oli.  
Ma scavando tra le partecipazioni degli altri membri della giunta guidata dall’assessore alla pubblica istruzione della Provincia di Potenza sono venute fuori altre due imprese curiose: la cooperativa Washing services di Marcella Sarli, moglie del vicesindaco e assessore al bilancio Giambattista Genovese, e quella di Agnese Logiodice, moglie dell’assessore all’agricoltura Nicola Perillo, nonché parente del primo cittadino, con cui lei stessa si era candidata senza successo come consigliere comunale nel 2005.
La Logiodice ha messo su un bel ristorante a Guardia Perticara, il “Leukanika”, dove da tempo sembra che siano diventati di casa i lavoratori della ditta che sta realizzando gli sbancamenti per il nuovo centro oli. D’altra parte la signora Sarli risulta essersi già aggiudicata la commessa per fornire i pasti ai 54 operatori appena assunti da Total che stanno completando la loro formazione nel “training center” inaugurato a fine settembre. 
Tra loro c’è anche Luana Mariarita Savino, consigliere comunale del Pd, come il sindaco e i due assessori, nonché animatrice, almeno fino a qualche anno fa del comitato “L’eco del Sauro”, nato per «far sì che Corleto ottenga qualcosa legata alla messa in produzione dei nuovi pozzi e del centro oli e non ottenga solo inquinamento». 
Tra chi invece è già all’opera sul campo per la multinazionale francese c’è di certo Gianni Maglietta, figlio di Paolo della lista “Per Cambiare”. A cui andrebbe aggiunto anche Francesco Montano della lista “la Rinascita”. 
Due consiglieri d’opposizione (uno per gruppo), su 5 in totale, che è anche il numero minimo necessario per convocare il primo cittadino e chiedergli in pubblico spiegazioni sul suo malcelato conflitto d’interessi, se non pure su quello del resto della giunta. 
Cosa che ad oggi non è mai avvenuta, e a ben vedere non è nemmeno impossibile immaginarsi il perché. 

POTENZA – Oltre alla ditta del figlio del sindaco, ci sono quelle della moglie del suo vice e di un assessore, che si occupano di ristorazione. Mentre in consiglio si passa da chi ambisce a una fetta dei “servizi” collegati all’avvio del programma di estrazioni, a chi è proprio alle dirette dipendenze della compagnia.Tipo la consigliera di maggioranza, che fino a un paio di anni fa si distingueva per le campagne a tutela dell’ambiente.O il consigliere d’opposizione della lista arrivata seconda alle scorse consultazioni. Per non parlare del terzo candidato sconfitto, che è un’insegnante in pensione ma ha il figlio impiegato per Total, e dev’essersi confuso un po’ le idee, perché dichiara – sul suo profilo facebook – di lavorare a sua volta per la compagnia francese. 

Corleto Perticara 2013. Più che un paese occupato da Total, un paese Total-mente occupato.

Almeno così sembra a guardare da lontano la trama d’interessi economici, che avvolge il Comune allo sviluppo della concessione Tempa Rossa per l’estrazione di petrolio e gas dalle viscere della Valle del Sauro.  Dai vertici dell’amministrazione alla sua base. Si direbbe persino con un certo criterio di proporzionalità.

Nei giorni scorsi il Quotidiano si era occupato della Outsourcing srl del figlio di Rosaria Vicino, della moglie del revisore dei conti del Comune, dei due Robortella, Pasquale e Vincenzo (i consiglieri regionali di San Martino d’Agri), dell’imprenditore di Viggiano Pasquale Criscuolo, e della moglie di uno dei top manager della ditta che sta realizzando il centro oli.  

Ma scavando tra le partecipazioni degli altri membri della giunta guidata dall’assessore alla pubblica istruzione della Provincia di Potenza sono venute fuori altre due imprese curiose: la cooperativa Washing services di Marcella Sarli, moglie del vicesindaco e assessore al bilancio Giambattista Genovese, e quella di Agnese Logiodice, moglie dell’assessore all’agricoltura Nicola Perillo, nonché parente del primo cittadino, con cui lei stessa si era candidata senza successo come consigliere comunale nel 2005.

La Logiodice ha messo su un bel ristorante a Guardia Perticara, il “Leukanika”, dove da tempo sembra che siano diventati di casa i lavoratori della ditta che sta realizzando gli sbancamenti per il nuovo centro oli. D’altra parte la signora Sarli risulta essersi già aggiudicata la commessa per fornire i pasti ai 54 operatori appena assunti da Total che stanno completando la loro formazione nel “training center” inaugurato a fine settembre. 

Tra loro c’è anche Luana Mariarita Savino, consigliere comunale del Pd, come il sindaco e i due assessori, nonché animatrice, almeno fino a qualche anno fa, del comitato “L’eco del Sauro”, nato per «far sì che Corleto ottenga qualcosa legata alla messa in produzione dei nuovi pozzi e del centro oli e non ottenga solo inquinamento».

Tra chi invece è già all’opera sul campo per la multinazionale francese c’è di certo Gianni Maglietta, figlio di Paolo della lista “Per Cambiare”. A cui andrebbe aggiunto anche Francesco Montano della lista “la Rinascita”.

Due consiglieri d’opposizione (uno per gruppo), su 5 in totale, che è anche il numero minimo necessario per convocare il primo cittadino e chiedergli in pubblico spiegazioni sul suo malcelato conflitto d’interessi, se non pure su quello del resto della giunta.

Cosa che ad oggi non è mai avvenuta, e a ben vedere non è nemmeno impossibile immaginarsi il perché. 

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE