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SCANZANO – Non può essere più una coincidenza sfortunata, un caso fortuito.

L’incendio della ruspa  della Itm di Montescaglioso, avvenuto venerdì in tarda serata presenterebbe molti punti in comune con il caso del fuoco appiccato per distruggere un altro mezzo simile a questo, di una ditta di Policoro il 17 marzo scorso.

In questo ultimo caso, l’azienda era impegnata nella costruzione di un villaggio turistico e in particolare sulla recinzione per la futura struttura.

Un danno al pneumatico del mezzo, aveva richiesto il suo spostamento e il parcheggio temporaneo in un’area vicina, elemento che non ha impedito  a chi aveva deciso di danneggiarlo, di appiccare le fiamme.

Polizia di Policoro e vigili del fuoco hanno subito raggiunto la zona e avviato le indagini per comprendere le modalità dell’episodio.

Qualcuno parla di liquido infiammabile che sarebbe stato individuato nei pressi della zona in cui la ruspa è stata incendiata.

Per il Itm i  lavori in quella zona non sono i primi. Aveva infatti svolto altre attività nell’area.

Nessuna minaccia, avrebbe detto il titolare dell’azienda che aveva acquistato il terreno su cui far sorgere la struttura ricettiva, grazie ad un bando dell’amministrazione comunale.

Due settimane fa, il 17 marzo, un episodio analogo aveva riguardato un escavatore di una ditta di Policoro, impegnato nei lavori di adeguamento della strada che collega a Montalbano jonico. Anche in quel caso Polizia e Vigili del fuoco si erano occupati dell’accaduto.

Due episodi in pochi giorni, entrambi nella stessa area e contro imprese impegnate in lavori che intervengono positivamente sul territorio, possono essere letti come un segnale da non sottovalutare e sui è necessario mantenere la guardia molto alta, anche in vista della stagione estiva, sempre più vicina  nel corso della quale il flusso turistico verso i centri del Metapontino registra numeri in continua crescita.

«Ci sono ormai modalità precise – spiega il sindaco Salvatore Iacobellis – Gli incendi avvengono ogni due-tre anni. A volte colpiscono l’agricoltura, poi il turismo, adesso tocca alle costruzioni. Spero che i colpevoli vengano individuati al più presto.  Gli investimenti che si stanno effettuando nel settore turistico, non possono essere fermati così. Purtroppo queste sono sequenze temporali che si ripetono. Il dialogo con il Prefetto, con Libera e con le forze dell’ordine è costante ma è fondamentale – chiarisce il sindaco – che chiunque venga avvicinato in qualche modo, parli. Se non c’è qualcuno che dice come stanno le cose, non si può fare molto. Bisogna denunciare e non lasciare solo chi lo fa. I segnali li stiamo dando, ad esempio con lo stabilimento balneare  sequestrato alla malavita e affidato a Libera, ma la comunità deve saper  rispondere».

a.ciervo@luedi.it

 

 

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