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POTENZA – Un enorme sospiro di sollievo! Uno “strozzato” grido di rabbia! Sembrano essere queste le uniche reazioni al rinvio del congresso regionale del Pd. Figlie dello scampato pericolo e della occasione persa sono ambedue sintomo di infantilismo político premonitore di ulteriori sciagure.                                                            Il rinvio del congresso è, invece, una occasione straordinaria per riprendere il filo di un ragionamento politico che chiuda definitivamente un periodo di conflitto feroce seguido da una coda tragicómica.

Il tempo dinnanzi a noi é utile se si affrontano e risolvono almeno 3 questioni di fondo:

1) Marcello Pittella non può  essere considerato un “incidente di percorso”. Va riconosciuto esplicitamente, senza riserve, (oserei dire solennemente) il ruolo politico del presidente della Regione; 

2) Va posta fine in un tempo ragionevole (fine anno?) alla anomalia della giunta regionale “estranea” alla Basilicata;

3) Vanno construite le condizioni per un solido avanzamento generazionale alla guida del partito in Basilicata.  De filippo apra la discussione dimettendosi da segretario regionale.  

Ho scelto di essere schematico a costo di apparire arido o superficiale ma al “dire” preferisco il “farmi capire” anche perché il percorso è irto di ostacoli a cominciare dalla vicenda elettorale della città di Potenza che per responsabilità diffuse (inevitabili!) rappresenta una grande incognita peraltro aggravata da improvvide dichiarazioni di eletti e dirigenti del Pd.

Ci sono molti, dentro e fuori il Pd, che proiettano sulle divisioni del Partito democratico la loro unica ragione di “esistenza polititica”. Vanno isolati.                                                                         

Il partito democratico non può continuare ad offrire il peggio di se. 

La Basilicata merita di più.

 

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