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di PIERO QUARTO
PRIGIONIERI del mercato del sabato.
E’ la situazione che vivono i residenti del quartiere San Giacomo e che raggiunge di settimana in settimana livelli di invivibilità più alti, ormai intollerabili.
L’ultimo episodio lo raccontiamo da testimoni oculari e riguarda un incredibile caso di parcheggio selvaggio che farebbe impallidire metropoli di ben altro “spessore” come Bari o Napoli.
Uscendo da una palazzina nel pieno del quadrilatero del mercato tra via don Luigi Sturzo e via Meucci ci siamo imbattuti all’altezza della curva dove vi è l’ultima bancarella in un’auto, parcheggiata, bel bella, al centro della carreggiata. In una posizione inequivocabile che rendeva di fatto impossibile ai residenti, a metà mattinata, allontanarsi per andare al lavoro o ritornare a casa. Idee balzane e pretestuose, bisogna ammetterlo.
Perchè? Forse perchè il mercato è vissuto troppo spesso da qualcuno come una sorta di vera e propria zona franca, in cui tutto è possibile e tutto è ammissibile.
Dopo pochi minuti da una telefonata ai Vigili urbani ed una decina circa di attesa complessiva, prima che i vigili giungessero, si è presentata una signora che ha motivato il suo parcheggio dicendo: «ma qui non si può venire, come fa lei a trovarsi lì dove non può circolare». Insomma il paradosso era compiuto, eravamo noi ad essere nel torto, noi che avevamo la colpa di voler andare a lavorare di sabato mattina, nel bel mezzo del mercato. Noi che uscivamo dal mercato dove la signora voleva tenerci prigioniera e dove qualcuno dal balcone ci invitava a chiamare direttamente il carrattrezzi.
Non è rimasta neanche sfiorata la signora dal pensiero che non si vede da nessuna parte una macchina parcheggiata al centro della strada che occupa e ostruisce l’intera carreggiata, già di suo limitata.
L’episodio, vissuto in prima persona, risulta solo l’ultimo di una lunga serie che i residenti di San Giacomo si trovano a dover sopportare costretti ad un giro incredibile per poter andare al lavoro il sabato mattina in una zona fortemente trafficata nella quale però i residenti diventano solo un ostacolo al vero grande protagonista del sabato: il mercato.
Non parliamo della sicurezza e della pulizia che restano, in quell’area, due talloni di achille.
Abbiamo assistito, anche lì, alle difficoltà con le quali un’autoambulanza ha attraversato il mercato per fermarsi in via don Luigi Sturzo o alle tantissime buste e le gruccie che sporcano e rendono pericolose, soprattutto in inverno, le strade nel pomeriggio del sabato. Di auto e di parcheggi preferiamo non parlare, spiegando solo che è una vera impresa, soprattutto nei mesi dell’anno scolastico, entrare ed uscire nelle aree percorse dal mercato.
L’Amministrazione comunale di Matera ha da tempo annunciato anche attraverso delle note ufficiali e delle prese di posizione del sindaco Buccico e dell’assessore Rocco il trasferimento al Paip del mercato anche se ignoriamo, a che punto sia al momento la situazione.
Di certo il tasso di invivibilità per i residenti cresce. In molti si sentono davvero dei cittadini di serie B.
Prigionieri da oltre vent’anni del mercato del sabato. Una punizione senza un perchè.

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