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Una bambina di otto anni, Grazia Maria Granata, di Belvedere Marittimo, è morta ieri nell’ospedale di Cetraro dove era stata ricoverata domenica dolorante, in seguito a fenomeni di diarrea e vomito che nei giorni precedenti erano stati trattati in casa.
L’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, la Regione (il presidente Agazio Loiero ha subito inviato una sua commissione d’indagine) e la magistratura hanno avviato inchieste peraccertare come e perchè la piccola paziente sia deceduta a 24 ore dal ricovero in ospedale, dopo un tentato, ma impossibile per il precipitare delle condizioni di salute della bambina, trasferimento nell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza.
«E’ un dramma – ha detto il direttore generale dell’Asp di Cosenza, Franco Petramala – umanamente inaccettabile, nonostante l’attenta e incessante opera degli operatori sanitari e per questo, anche su sollecitazione del presidente della Regione Agazio Loiero, abbiamo nominato una Commissione di inchiesta nelle persone del dott. Antonello Scalzo, direttore sanitario dell’Asp, del dott. Giovanni Bisignani, primario di Cardiologia a Castrovillari, e del dott. Paolo Iuele, medico legale dell’azienda».
La vicenda, sulla base dei documenti clinici e delle testimonianze, è stataricostruita dall’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza. La bambina è stata ricoverata alle 10 del 9 agosto, in seguito a vomito e diarrea che per alcuni giorni erano stati curati a casa. Lo stesso giorno sono stati effettuati esami ematoclinici ripetuti nel corso della giornata da cui si è evidenziato un quadro di disidratazione.
Alla piccola paziente è stata somministrata terapia idratante venosa con monitoraggio clinico, compresa una valutazione cardiologica con elettrocardiogramma e urologica con ecografia addominale, a cuinelle prime ore di oggi è seguita una terapia antibiotica per il persistere della sintomatologia algida nonostante la idratazione.
«Tenuto conto della complessità clinica del caso – informa una nota dell’Asp – verso le 8,30 del mattino è stato deciso il trasferimento a mezzo dell’eliambulanza all’Annunziata di Cosenza, ma alle 9,30 è insorto un quadro clinico di choc, con segni neurologici rilevanti. Per tale motivo, in attesa del trasferimento, è stato deciso che fosse eseguita una Tac che non ha potuto essere effettuata per la momentanea indisponibilità della procedura dalle 9.55 alle 10.20.
Alle 10,22 era già in assetto di decollo il mezzo di elisoccorso per cui si è deciso di non indugiare e trasferire la paziente sull’elicottero. Nel tragitto le condizioni cliniche della bambina sono precipitate rendendosi necessaria l’intubazione con assistenza manuale.
Giunta così sul lettino a bordo dell’elicottero i medici hanno ritenuto che non era sostenibile la procedura di trasferimento giudicando opportuno continuare le manovre di assistenza di rianimazione nel locali attrezzati del Pronto Soccorso dell’Ospedale».
«A causa di ripetuti episodi di brachicardia e asistolia resistenti alla terapia medica – conclude la nota dell’Asp – alle 12 la bambina spirava. Il dirigente medico, dottor Arturo Laino, ha disposto l’accertamento diagnostico autoptico».
Nel primo pomeriggio di ieri è stata subito nominata una commissione d’inchiesta dal presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, per chiarire che cosa è accaduto nella vicenda della bambina morta.
Della commissione fanno parte il dottor Antonino Bonura, dirigente generale vicario del Dipartimento Sanità della Regione, la dottoressa Scordo e l’ing. Giosuè Giovinazzo dei Vigili del Fuoco.
«Per qualsiasi motivo sia avvenuta – ha fatto sapere Loiero – è doloroso apprendere della morte di una bambina e mi sento vicino ai suoi familiari. È giusto, tuttavia, chiarire ogni momento dal ricovero al decesso per capire se è stato fatto e se era possibile fare tutto quanto dovuto per salvarla».

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