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di LUIGI SAPORITO
“Ci sono qualcosa come trecento giocatori che non hanno squadra e che sono fuori rosa. Tutti elementi di serie A e B che prima o poi troveranno il modo di accasarsi. Noi dobbiamo solo aspettare e avere fiducia perché il giocatore che adesso chiede una cifra iperbolica per venire da noi, tra una settimana potrebbe rivedere le sue richieste”. Le parole di Sasà Gualtieri sono inequivocabili. Il mercato affila le armi per il botto finale. Mancano ancora molti giorni prima della fine del mercato (prevista per il 31 agosto) ma molti, e Crotone compreso, proveranno a completare la rosa prima dell’inizio del campionato. Praticamente, entro il 20 agosto (quindi tra una settimana) in via Napoli sperano di chiudere il mercato con un difensore centrale forte, un esterno di difesa e un attaccante. “Lo stiamo dicendo da più tempo. Bisogna stare calmi e avere pazienza. Sento commenti e scalpitamenti a destra e a manca. Ma noi vogliamo fare bene e ci prenderemo tutto il tempo possibile”. Trecento giocatori (uno più, uno meno) che in questi giorni troveranno squadra offrendosi a prezzi forse popolari; il rischio è di rimanere alla finestra e saltare una stagione (evento gravissimo per un calciatore) e soprattutto stare sulle spese. Gualtieri non sbaglia quando predica la calma. Un esempio. Antimo Iunco è un calciatore del Chievo che lo scorso anno ha giocato a Salerno. Tornato a Verona adesso non trova posto. La società clivense lo ha chiaramente scaricato e il Crotone ha tastato il terreno. La cifra è stata iperbolica ma adesso l’attaccante brindisino rischia di restare a casa. Probabile una nuova trattativa tra qualche giorno per verificare se le parti si sono avvicinate. Ma gli obiettivi restano sempre gli stessi. Aniello Cutolo, per esempio, vuole lasciare la Lega Pro (Perugia) per la serie B (Crotone) ma se gli umbri chiedono una cifra troppo elevata col rischio poi di tenersi sul groppone un giocatore scontento.
Capitolo stadio. Detto ieri dell’assegnazione dei lavori per l’installazione dei tornelli, adesso l’argomento principale dei tifosi è quando inizieranno i lavori ma soprattutto se saranno completati in tempo utile per il 29. Molte le ipotesi e tante le considerazioni. Se i lavori inizieranno il 17 o il 18, in dieci giorni (lavorando 8 ore al giorno) è praticamente impossibile portare a termine i lavori. Se le ore dovessero aumentare (come successo a Milano quando a San Siro si lavorò ininterrottamente 24 ore) allora è più che ipotizzabile. Non si conoscono i termini dell’accordo ma è difficile che allo Scida si lavori più del dovuto. Quindi? Campo neutro a Cosenza per la prima casalinga col Brescia? Se così fosse sta già montando la protesta di molti tifosi. Soprattutto gli abbonati che vogliono vedere la loro squadra nella loro città. “Perché devo fare 200 chilometri in macchina per andare a Cosenza – ci dice Alfredo – per vedere il Crotone? Che colpa abbiamo noi abbonati se lo stadio non è pronto? Perché deve ricadere sempre e tutto su di noi?”. Più pesante Salvatore. “E in caso di incidente su una delle strade più pericolose d’Italia chi risarcirà il tifoso?”. Monta la protesta ma la speranza è che tutto possa risolversi al meglio anche, magari interpretando bene le norme e consentendo ai tifosi di vedere il Crotone in casa alla seconda di campionato.

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