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POTENZA – Dopo l’incontro con la Regione, le rassicurazioni. Procede l’iter per la Via: «I fondi non andranno persi»
Il destino della tangenziale Al progetto potrebbero essere necessarie alcune modifiche e altre risorse SU una cosa, l’amministrazione provinciale è stata chiara: i soldi, quei 14 milioni di euro di fondi Fas stanziati per la tangenziale Dragonara – Basentana, non andranno persi. Il problema della tempistica era apparso “complicato” con l’ipotesi di una necessaria procedura di Via (Valutazione di impatto ambientale) la cui conclusione, in genere, richiede diversi mesi, che mal si conciliava con la scadenza richiesta alla promulgazione del bando d’appalto per i lavori del tratto. Già una volta, negli anni passati (alla Provincia era stato affidato un primo finanziamento di 14 milioni di euro) i fondi destinati alla tangenziale Dragonara – a rischio perdita per i ritardi – erano stati dirottati sull’Oraziana. Ma questa volta, non dovrebbe andare così. Nicola Valluzzi, assessore alla Viabilità della provincia di Potenza, ribadisce che l’infrastruttura (fondamentale per la città di Potenza e il suo hinterland, oltre che utile allo snellimento del traffico in zona Gallitello) «riveste un interesse strategico per questo ente». Ecco allora, i rinnovati impegni che fanno seguito alle repliche, alle puntualizzazioni e alle sollecitazioni dei giorni passati. Ieri ha avuto luogo un incontro tra Provincia, Comune e Regione in cui è apparso chiaro che la procedura di Via sta andando avanti. Durante la riunione, però, sembrano siano emersi nuovi dettagli che troveranno definitivo chiarimento nel prossimo incontro previsto a inizio settimana. Per la realizzazione della infrastruttura potrebbero essere necessarie nuove risorse, quasi il doppio di quelle previste quando questa vicenda è iniziata (già nel 2004). Proprio la procedura di Via lascia intravedere, a seguito di una verifica di tipo idrografico, che il tracciato della tangenziale non potrà seguire l’andamento del terreno (secondo quello che era il progetto del 2006): dovrebbe sollevarsi in viadotto, secondo le previsioni che hanno negli anni modificato il progetto (è prevista anche una galleria). Nel frattempo, anche l’altro ente chiamato in causa nel progetto, il comune di Potenza, spiega di andare avanti: nella seduta convocata per il prossimo 7 settembre, all’ordine del giorno l’approvazione definitiva della variante urbanistica (alla versione adottata ad aprile non sono state presentate osservazioni da parte dei privati). Dal Pdl, arriva la sollecitazione di Rocco Coviello, consigliere comunale. «Non sappiamo – dice – se sarà possibile recuperare i colpevoli ritardi accumulati dai due enti e quindi non perdere quattordici milioni di euro di fondi Fas, ma – aggiunge Coviello – una cosa è certa: non si può far finta di nulla e gli amministratori comunali e provinciali devono tentare il tutto per tutto e dare conto del proprio operato». Nella recente campagna elettorale il progetto «è stato un cavallo di battaglia del sindaco Santarsiero. Il danno per la comunità potentina e in generale del comprensorio è duplice: da una parte con la scomparsa di un cantiere si potrebbe rinunciare a giornate lavorative in un comparto come quello delle costruzioni in crisi, dall’altra dopo aver considerato in tutti i documenti di programmazione l’opera viaria necessaria per decongestionare il traffico in città si potrebbe essere costretti a non vederla più realizzata». Ecco perchè Coviello ha annunciato un’interrogazione «per sapere comunque quanto è costato sinora il progetto».
sa.lo.

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