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di ANTONELLA CIERVO
FORSE non potrete mai comprare un’auto in contanti o permettervi un viaggio all’estero.
Lo farà per voi chi vi ha clonato il bancomat o la carta di credito.
I “copisti” sono ormai sempre più diffusi e nel periodo compreso fra ferragosto e la fine del mese hanno agito anche a Matera.
Obiettivo dell’operazione è stato lo sportello bancomat della filiale del Monte di Paschi di Siena di via Annunziatella e 70 correntisti ai quali, con prelievi di 250 euro alla volta, sono stati sottratti complesisvamente circa 100 mila euro in pochi giorni.
Un altro prelievo sarebbe stato tentato, ma sventato in tempo, anche in provincia di Benevento.
Il metodo, come spiegano i carabinieri del comando provinciale di Matera, che hanno raccolto finora 7 denunce di correntisti dell’istituto di credito, è macchinoso ma efficace e consiste nell’applicazione di un apparecchio informatizzato che, inserito nello spazio riservato alla scheda bancomat consente di acquisire i dati e i codici.
La carta, subito dopo, viene ricreata e venduta sul mercato illegale, spesso all’estero.
Le indagini della Squadra Mobile di Matera, nel frattempo, proseguono senza sosta lungo un preciso filone, tracciato anche sulla base degli elementi raccolti finora e sui quali c’è ancora il più stretto riserbo come conferma il dirigente, Nicola Fucarino.
«La nostra attività investigativa va avanti in una fase delicata – spiega – in collaborazione con i rappresentanti della banca».
Il Monte dei Paschi di Siena, intanto, in una nota chiarisce la propria posizione spiegando di essere «Intervenuta tempestivamente e di aver adottato tutte le procedure necessarie per circoscrivere e risolvere il problema. In caso di sospetta clonazione del bancomat è comunque consigliabile provvedere prontamente a richiederne il blocco presso la banca e sporgere la relativa denuncia presso le Autorità di Pubblica Sicurezza.
Banca Monte dei Paschi di Siena – prosegue la nota – da sempre è impegnata in numerose attività di prevenzione e contrasto delle frodi perpetrate tramite carte di pagamento ed ha implementato azioni di comunicazione utili per garantire ai propri clienti una corretta informazione sulle cautele da adottare nell’utilizzo dei propri strumenti di pagamento e delle credenziali e password di accesso.
A tal proposito, si consiglia ai clienti di prestare molta attenzione a qualsiasi anomalia riscontrata nell’area dello sportello e nei sistemi elettronici utilizzati durante il prelievo e di effettuare regolari controlli della lista movimenti inerenti il proprio conto corrente, per accertarsi della presenza di strani addebiti o prelievi».
In città, nel frattempo, è scattata la psicosi tra i clienti della banca, spaventati all’idea di dover affrontare spese mai sostenute o di aver inconsapevolmente facilitato il compito dei truffatori durante le operazioni di prelievo dallo sportello bancomat.
Il fattore tempo, in questi casi, risulta determinante. Le vittime, infatti, si accorgono dell’avvenuto raggiro solo dopo aver controllato l’estratto conto, operazione che non avviene quotidianamente ma con una frequenza irregolare.
Il fenomeno, d’altronde, non è raro ed è sviluppato in tutta Italia dove, spesso, i truffatori svolgono operazioni anche oltre confine utilizzando carte e identità differenti prima che i proprietari si rendano conto di essere stati raggirati.
Nella città dei Sassi l’utilizzo del bancomat come forma di pagamento è particolarmente diffuso, molto più di quello della carta di credito e del contante.
Potrebbe essere stata questa tendenza, probabilmente, a destare l’interesse di organizzazioni dedite alla clonazione e falsificazione di carte di pagamento.
Resta, nel frattempo, il disagio di coloro a cui l’inconsueta “replica” ha impedito, anche solo momentaneamente, di poter usufruire di uno strumento comodo e veloce per le operazioni quotidiane.

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