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di Antonio Mutasci

IL SIGNORE del ring. E’ lui. Roberto Cammarelle. Il pugile di Cinisello Balsamo originario di Rionero in Vulture si è laureato campione del mondo dei dilettanti nella categoria dei supermassimi +91. Il boxeur gentiluomo ha così confezionato l’accoppiata “oro olimpico – mondiale” affermandosi come indiscusso numero uno al mondo tra i dilettanti.
«Adesso voglio coccolare mio figlio», dice Roberto ai microfoni subito dopo aver issato al cielo le braccia in segno di vittoria. Ma probabilmente il suo pensiero è già oltre, forse a Londra 2012, o chissà dove… al
professionismo? Intanto c’è da festeggiare il mondiale vinto, vinto in casa. Vinto contro l’ucraino Roman Kapitonenko in un match ostico, nel quale Cammarelle ha rincorso per una ripresa e mezza per poi sferrare l’assalto decisivo che ha dato quel rassicurante vantaggio incrementato nella terza ed ultima ripresa che ha portato il punteggio al terzo gong su 10-5 in favore del gigante buono azzurro, in maglia rossa.
«L’incontro l’ho preparato così: gli ho dato spazio, esponendomi pure un po’, per farlo stancare, in modo da poterlo controllare alla distanza». E così è stato. La prima ripresa si è conclusa sul 3-3 con Roberto sempre costretto a rincorrere, ma capace di impattare immediatamente dopo aver subito il colpo dell’ucraino. Durante il minuto tra la prima e la seconda ripresa Damiano avrà probabilmente dato il via libera al campione olimpico che dopo aver risposto al quarto colpo dell’ucraino ha definitivamente cambiato marcia, facendo partire il suo siluro. Due diretti al volto che hanno costretto l’arbitro a contare, per ben due volte, Roman Kapitonenko.
La seconda ripresa Cammarelle la chiude con un considerevole vantaggio: 7-4 e con la consapevolezza di aver messo il march lungo i binari a lui più congeniali.
La terza ed ultima ripresa è fatta di gestione, sapiente ed attenta, senza strafare come è solito di Cammarelle. Ma quando gli scambi si fanno più accesi il pupillo di zia Margherita non disdegna il combattimento e segna ancora tre punti chiudendo con un tondo 10-5. Come dire: 10 e lode! Poi il terzo e ultimo gong, o meglio il suono della sirena che di gong ha ben poco. E la festa ha inizio. Una festa condivisa con il compagno di stanza Domenico Valentino che in precedenza aveva già conquistato la sua vittoria mondiale nella categoria dei pesi leggeri.
«Avrei battuto chiunque – dice Cammarelle al termine dell’incontro, conscio del suo ottimo stato di forma – in questa finale. Forse ci sarebbe stato più gusto, più soddisfazione nel battere il cinese perche fisicamnete “più grosso”, ma Roman Kapitonenko è stato un cliente difficile».
Il signore del ring sprizza felicità e a chi lo definisce il gentiluomo della boxe lui risponde: «Io sono un romantico del pugilato. Amo questo sport e la sua parte cavalleresca. Noi pugili il terzo tempo lo abbiamo nel Dna. Spero, con le mie prestazioni, di aver contribuito alla crescita della disciplina. Spero di aver aiutato il pugilato». E dopo aver ringraziato il pubblico che lo ha sostenuto ed essersi complimentato con il compagno Domenico Valentino e aver spero delle buone parole per Clemente Russo, Cammarelle rivolge un saluto a suo figlio, da buon padre di famiglia.
Adesso è il momento delle celebrazioni, il momento dei bilanci. Ma qui in Basilicata, specie nella Rionero di Roberto Cammarelle si contano già i giorni che separano i fan dal campione del mondo, i giorni che mancano dall’arrivo del cittadino onorario di Rionero dall’abbraccio dei suoi cari. Si, perchè adesso la Lucania attende ancora una volta il suo figlio. Attende che il gigante buono tornei nella sua terra per ricevere, ancora una volta, il trubuto e l’accoglienza che solo un campione si merita e che solo il calore della gente lucana saprà regalargli. Roberto, campione del mondo, ti aspettiamo. La Basilicata aspetta il signore del ring.

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