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«Abbiamo chiesto alcune cose semplici ma importantissime, il nostro obiettivo è accertare l’identità del relitto, ma, a prescindere dal nome della nave, è importante accertare soprattutto la natura del carico. Abbiamo il dovere di far sapere se questa nave contiene rifiuti tossici o radioattivi. Questi sono gli accertamenti che abbiamo chiesto che vengano fatti dalla task force del ministero dell’Ambiente, e ci saranno poi alcuni reparti i cui comandanti sono ufficiali di polizia giudiziaria, che presidieranno queste operazioni, nell’interesse della Procura, per garantire trasparenza alle operazioni, e rispetto delle norme processuali». Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Vincenzo Lombardo, al termine della lunga riunione avuta con i vertici delle forze dell’ordine e della task force del ministero giunta in Calabria per effettuare i rilievi sul relitto rinvenuto al largo di Cetraro, che si sospetta possa essere stata affondata dalla ‘ndrangheta con un carico di rifiuti radioattivi. Al vertice, oltre alle forze dell’ordine locali, hanno partecipato il sottosegretario all’Ambiente, Menia, il vice capo di Gabinetto ed il direttore generale del ministero all’Ambiente, Nicotra e Cosentino, il comandante del Noe dell’Arma dei carabinieri, generale Centore, il comandante dell’Ufficio marittimo della Calabria, De Luca, il comandante del reparto ambientale per le Capitanerie di Porto, Crescenzi, tutti componenti della task force del ministero.

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