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POTENZA sarà tra le 20 città italiane a ospitare l’iniziativa “Caserma in piazza” il prossimo 8 novembre, in occasione delle celebrazioni per la festa dell’unità nazionale e la giornata delle forze armate del 4 novembre. L’iniziativa -si legge nel comunicato – sarà caratterizzata dall’apertura di stand e mostre storiche, esibizioni di attività addestrative e concerti di bande militari. L’intero programma degli eventi previsti nel capoluogo lucano, sarà presentato questo pomeriggio presso la Sala dell’Arco del Palazzo di Città alla presenza del comandante militare dell’esercito “Basilicata” generale Domenico Scaglione e il sindaco di Potenza Vito Santarsiero. Lo scopo, sottolineare il profondo legame che unisce la realtà militare con la collettività nazionale attraverso momenti d’incontro tra i cittadini e le forze armate.
Uno scopo tanto nobile quanto contraddittorio se rapportato al nostro contesto territoriale. Il Novantunesimo Battaglione Lucania è ormai chiuso.
Il 18 novembre, infatti, la bandiera di guerra lascerà il reparto per essere deposta al Vittoriano di Roma, mentre il 20 ci sarà la cerimonia ufficiale di chiusura. Intanto, la maggior parte degli uomini del Novantunesimo sono stati trasferiti. Ne sono rimasti in 15.
A questo punto, la domanda sorge spontanea: di quali militari stiamo parlando? O meglio, di quale caserma? Della caserma Lucania, quel giorno, sarà in piazza solo il fantasma. Il fantasma del valore di quanti si prodigarono per portare aiuti durante il terremoto dell’80. Il fantasma dell’unico presidio militare in Basilicata. «Il Battaglione si è sempre distinto, in tutte le manifestazioni militari autorizzate – ci tiene a precisare Claudio Coppola, coordinatore aziendale Flp difesa – Oggi come oggi, dove il Battaglione come istituzione è finito, che senso ha qui da noi una iniziativa del genere? Abbiamo una caserma? No. L’avremmo? No. La caserma Lucania non ha più uomini, non ha più mezzi. È vero che a Potenza esiste una presenza militare rappresentata dal comando militare esercito (Cme), ente superiore, ma il Cme è la forza organizzativa. Tra le tante competenze, ha quella organizzativa, “cartacea”. Ma la forza militare, l’esercito vero e proprio è il Novantunesimo Battaglione Lucania. È lui che ha, anzi, dovrei dire aveva gli uomini. Erano gli uomini che partecipavano alle manifestazioni».
«Eccolo spiegato – conclude Coppola – il valore storico della caserma Lucania più volte ribadito durante i vari appelli alle istituzioni perché ne evitassero la chiusura. Per cui, adesso, un’iniziativa di questo genere, da noi, non ha più senso». Una certa perplessità è stata dichiarata anche dal primo cittadino, che durante l’ultimo incontro con il ministro della Difesa La Russa, circa 20 giorni fa, non ha esitato a mettere in evidenza. «In quell’occasione – afferma Santarsiero – evidenziai come fossimo ben lieti di ospitare la manifestazione e che avremmo fatto di tutto per portare l’intera città a questa festa ma allo stesso tempo esposi il rischio di non poter accogliere l’invito anche il prossimo anno, qualora la caserma fosse stata soppressa. Il ministro già allora mi palesò la sua disponibilità nel salvare il Novantunesimo. In questi giorni, tra l’altro, se ne sta discutendo. Quindi mi piace leggere questa iniziativa come buon auspicio e non come contraddizione».
Anna Martino

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