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«Sono onorato di essere il presidente onorario del Festival». Così il regista Mario Monicelli, nel corso di una conversazione telefonica, ha accolto l’invito formulatogli nel corso della quinta edizione del Festival internazionale del Cinema «Il fiore di ogni dove» che si è svolto a Cetraro, promosso dal Laboratorio Losardo e dall’associazione Simona Gesmundo di Napoli. Il regista, a cui è stato attribuito il Cristo d’argento, ha parlato con l’attrice Virginia Barret, di «Vicino al Colosseo c’è Monti» film documentario nato da un’idea di Chiara Rappaccini, autrice dei disegni dei titoli di testa in animazione. «Con questo film – ha detto ancora Monicelli – volevo far emergere un’immagine del rione Monti che non fosse quella Roma troppo trionfale. L’idea era quella di non descrivere una Roma imperiale fatta di rioni antichi, di Colosseo, della Roma barocca. Volevo fare conoscere una Roma più intima, più personale, più affettuosa. Sono andato perciò nei vicoli, nelle botteghe, dal barbiere. Una Roma paesana nell’ambito di una storia imperiale». Rivolgendosi ai giovani il cineasta ha detto «che possano raggiungere i loro intenti – ha detto – e le loro ambizioni. Spero, però, che le ambizioni non volino basso, ma che siano difficili da conquistare. È importante tuttavia che non si scoraggino e che siano tenaci nel conseguire gli obiettivi che si propongono».

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