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di ROSSELLA MONTEMURRO
MARCONIA DI PISTICCI – “Negro”, “Francuccio”, “Orso”.
Sono solo alcuni dei nomi in codice utilizzati per non farsi riconoscere dai 18 presunti componenti (otto sono stati accompagnati nel carcere di Matera, altri dieci sono ai domiciliari) di una banda specializzata nel traffico e nello spaccio di droga arrestati nelle prime ore di ieri mattina dai Carabinieri del Comando provinciale di Matera durante l’operazione “Alias”.
Taranto e Napoli le zone di acquisto di eroina, hascisch, marijuana e crack, alcuni locali di Marconia di Pisticci, invece, i centri dello spaccio.
Le indagini (coordinate dal pm di Matera, Valeria Farina Valaori, che ha ottenuto le ordinanze di custodia dal gip, Roberto Scillitani), iniziate a marzo dello scorso anno, hanno riguardato anche aspetti della morte di due tossicodipendenti, fra l’ottobre 2008 e il febbraio 2009.
Nel corso delle indagini, condotte dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia dei carabinieri di Pisticci (in particolare, i marescialli Cosimo Campa, Dario Turco, Roberto Lopatriello, Francesco Monaco del Nor di Pisticci e il maresciallo Arcangelo Minei, comandante della Stazione di Marconia) con il coordinamento del Comando Provinciale di Matera (ha collaborato il reparto operativo comandato dal capitano Michele Basilio), illustrate ieri nel corso di una conferenza stampa dal tenente colonnello Domenico Punzi, comandante provinciale, e dal capitano Pietro Mennone, comandante della Compagnia di Pisticci, è stato individuato un gruppo di persone nella frazione di Marconia di Pisticci e nell’hinterland del Materano che importava da Taranto e poi smerciava quantitativi non inferiori a 30 grammi di eroina pura settimanali, oltre a notevoli quantitativi di hashish (gli inquirenti hanno spiegato che si trattava di sostanza carica di principio attivo, che fruttava numerose dosi) alimentando così il mercato dello spaccio dell’intera provincia, con ingenti profitti.
Nel sodalizio, come ha spiegato il capitano Mennone, non c’era una mente, si trattava essenzialmente di “artigiani dello spaccio”: «Non era una struttura stabile, organizzata in maniera precisa ma piccoli gruppi che si formavano a seconda delle amicizie del momento».
In pratica, se qualcuno di loro finiva in manette, altri del gruppo erano pronti a sostituirlo.
Il modello operativo è lo stesso dell’operazione Fight Club che portò, nello scorso giugno, a 13 arresti e 43 denunce in stato di libertà.
Per l’attività di spaccio erano utilizzati fiancheggiatori che, svolgendo un ruolo di “staffetta”o di “osservatori” durante i viaggi per l’approvvigionamento degli stupefacenti riuscivano a difendere il carico illegale da eventuali controlli delle forze dell’ordine.
La droga, una volta giunta nella frazione di Marconia di Pisticci da Taranto e da Napoli, veniva poi immessa nel circuito dei consumatori.
Il tenente colonnello Domenico Punzi ha sottolineato che quello del traffico e dello spaccio di sostanza stupefacenti è un settore particolarmente delicato della criminalità: «Il fenomeno è avvertito nella provincia e viene contrastato con ogni mezzo. – ha affermato il comandante Punzi – Il settore degli stupefacenti è fortemente monitorato perché alimenta la criminalità organizzata».
Dopo le operazioni “Fight Club” e “Alias”, a breve potrebbero esserci ulteriori sviluppi.
Intanto, per incastrare la banda, sono state utilizzate attività tecniche, intercettazioni ambientali e tecnologia Gps.
In undici mesi di indagini (36 i capi di imputazione contestati per violazione degli articoli 110, 81 del codice penale e 73 del D.P.R. 309/90) sono state arrestate 12 persone in flagranza di reato (di queste, tre dal Comando della Compagnia di Pisticci: C.M. classe ‘90, P.D. classe ‘83 e L. N. classe ‘86), 32 persone denunciate presso la Procura della Repubblica di Matera, è stata accertata la cessione di circa 50 dosi settimanali di hashish ed eroina e sequestrato 1 chilo e 290 grammi di hashish, 16 grammi di eroina e 20 di marijuana.

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