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«Si configurano in queste ore ulteriori incongruenze tra le dichiarazioni del Ministero dell’Ambiente e della Regione Calabria viste le dichiarazioni del pilota del ROV sulle due stive piene di fusti avvistate nel relitto della prima ispezione, mentre la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro aveva parlato di una sola stiva vuota. Questo lascia supporre l’esistenza di due diversi relitti». E’ quanto si legge in una nota del Wwf. L’associazione, inoltre, ribadisce la richiesta – ufficializzata lo scorso 2 novembre dal presidente del WWF Italia Stefano Leoni, al ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo e al procuratore nazionale antimafia Piero Grasso – per «una perizia pubblica comparata, a cui possano assistere esperti nominati dalle associazioni ambientaliste, tra i due video girati dal ROV della nave ‘Coopernaut Francà della società Nautilus cha ha agito su incarico della Regione Calabria e dell’Arpacal (Agenzia regionale protezione ambiente) e dal ROV della nave ‘Mare Oceanò della società Geolab incaricata dal Ministero dell’ambiente nonchè di tutte le informazioni riguardanti le zone di operazione (a partire dalla coordinate) e le caratteristiche tecniche del naviglio rilevato».

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