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Roccella e Scalea ripartono da zero. Da uno zero a zero deludente. Una partita che regala un punto ciascuno, ma accontenta di più gli ospiti, giunti a nella jonica con l’intento di portare a casa il pareggino. Non si spiega altrimenti l’intera ripresa giocata con un uomo in più in cui l’undici in bianconero non ha mai tirato in porta ed ha pure rischiato di perdere se il tiro di Cordova da pochi passi non fosse finito sul palo. Il Roccella, comunque, ha deluso ancora una volta. Squadra nervosa. Reparti distanti, poco pressing, gioco solo per vie centrali o per lanci lunghi. Cronaca: Dieci minuti di studio e lo Scalea sale in cattedra, gestisce il gioco, si avvicina al gol almeno in due occasioni, una delle quali con Faye che di testa su cross di Corapi manda di poco a lato e con Vitale che manda fuori da buona posizione, e legittima la nomea di squadra composta da grandi nomi come Perrelli, Gregorace, Faye, e con Longo e Novello tenuti in panchina, ma incapace di fare sua una gara in cui gioca meglio, anche se solo nel primo tempo. Il Roccella si vede solo nel finale di tempo, con Scudieri che tira fuori. Sul finire ddella prima frazione il Roccella rimane in dieci per la giusta espulsione di Romeo. Lo Scalea sembra padrone della partita e del campo. La musica cambia nella ripresa, quando ai dieci minuti di fisiologico calo non segue da parte dei cosentini un’impennata paragonabile a quella della prima frazione. Il Roccella si sistema meglio. Mimmo Favasuli toglie Scudieri e fa entrare in campo Cordova, e arretra Salvatore Favasuli in difesa. Certo ai locali mancano gli spunti di un Maida sottotono. Il numero dieci è isolato in attacco ma incapace di gestire i palloni che piovono un pò a caso dalla trequarti. L’unico sussulto resta il palo di Cordova su respinta di Maritato. Finisce zero a zero, un risultato che rispecchia ciò che non si è visto nel secondo tempo. Cioè assenza totale di gioco.

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