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L’APPUNTAMENTO è saltato. In una giornata degna della commedia degli equivoci, Postiglione e Visentin a Roma non si sono incontrati. Limitandoci strettamente ai fatti: l’attuale presidente del Potenza nella capitale c’è andato, accompagnato da quattro consulenti. L’imprenditore friulano non si è presentato. Il resto rientra nel gioco delle parti di un pomeriggio incomprensibile, che proviamo a riassumervi.
LUCA O SIMONE ? Chiarimento necessario. Di quale Visentin stiamo parlando? Tra i fratelli, quello che ha sempre risposto alle telefonate della stampa è Simone. Ma quello che ha parlato con Postiglione è Luca. A Potenza mercoledi’ 28 ottobre si è presentato Luca, anche se alla stampa nelle telefonate successive Simone ha dichiarato di aver ricevuto una “bella accoglienza”. Ieri sera per la prima volta Simone ha chiarito l’arcano: “Postiglione ha parlato e doveva incontrarsi con Luca”. Ok. Però alle 14 Simone aveva risposto ad una telefonata del Quotidiano, dichiarando: “ho mio suocero in ospedale, questo mi ha impedito di recarmi a Roma”. Simone e Luca hanno lo stesso suocero? Non sappiamo se hanno sposato due sorelle, ma quanto meno hanno creato un gran casino. Abbiamo capito che Luca doveva incontrare Postiglione, ma Simone parla anche per conto di Luca, in prima persona. Basta saperlo.
IL SUOCERO e L’SMS Quindi Luca Visentin e Giuseppe Postiglione non si sono incontrati. Il patron ieri alle 19 era già a Potenza e ha convocato una conferenza stampa al Viviani. “Io con Simone Visentin non ci ho mai parlato – dichiara – telefonicamente ho preso appuntamento a Roma con Luca, mi ha chiesto di poter pranzare insieme e successivamente di visionare la documentazione contabile alla presenza dei miei consulenti (Arcieri, De Vita, Labonia ed Esposito, ndr). All’ora dell’appuntamento non ho visto arrivare nessuno, il numero a mia disposizione risultava irraggiungibile quindi o pensato potesse essere sull’aereo, gli ho mandato un sms di cui vi leggo il testo”. Postiglione tira fuori il cellulare e procede: “ti sto chiamando ma non sei raggiungibile, sono a Roma e ti sto aspettando”. Messaggino diretto, specifichiamolo, a Luca. Parliamo delle ore 14 circa, quando il Quotidiano aveva già chiamato Simone e fatto lo stesso con Postiglione. Lui attende Luca, mentre Simone fa sapere alla stampa di avere il suocero in ospedale. A questo punto, non sappiamo se il suocero suo o quello di Luca. Ciò che conta però è altro. Simone Visentin, alle 14, specifica: “Postiglione è stato informato della mia impossibilità a presenziare all’appuntamento, causa problemi di salute in famiglia”. Ricordiamo che parla Simone, ma è come se fosse Luca.
OFFESO A Postiglione però i conti non tornano: “non ho avuto l’ombra di una telefonata – dichiara il presidente – nè prima nè dopo per chiedermi scusa. Credo che una reale trattativa non sia mai iniziata. Quando gli ho suggerito di presentarsi a Salerno dai miei legali loro sono venuti a Potenza a parlare con i tifosi, ieri hanno disatteso un incontro precedentemente fissato, facendo muovere anche i miei consulenti a vuoto”. Non le manda a dire, il patron. “Io, la società e la città di Potenza non meritiamo di essere trattati cosi’ – attacca – non chiudo la porta anche a chi si è comportato in modo maleducato, ma Visentin sappia che io il piacere di pranzare con lui non ce l’ho, se vuole acquistare il Potenza si rivolga direttamente all’avvocato Simone Labonia, incaricato di ricevere ogni offerta ufficiale”. Postiglione pone anche condizioni: “vale per Visentin come per chiunque altro – precisa – per iniziare una trattativa bisogna prima firmare il patto di riservatezza sul contenuto dei documenti, successivamente voglio riscontrare la disponibilità concreta di sostituirmi nella fideiussione di un milione e centomila euro a garanzia degli stipendi. In assenza di questi elementi, non si può nemmeno iniziare a ragionare”.
F 24 Continua, Postiglione. “Confermo il mio disimpegno finanziario, ma la società sta andando avanti grazie ai crediti e all’autofinanziamento, sono stati pagati gli F24 e anche alcuni stipendi”. Torna anche un ritornello già noto: “i tifosi possono stare tranquilli, spero entro gennaio di aver già venduto il Potenza, ma certamente fin quando rimarrò il proprietario questa società non fallirà mai”. Giovani e autofinanziamento. “Proprio oggi una società di serie A – svela il massimo dirigente – mi ha chiesto una valutazione del cartellino di Tesoniero”. Domanda: quanto vale il Potenza oggi? Postiglione va oltre: “non è il momento di fare valutazioni, dico soltanto che sarei anche stato disposto a portare avanti una cessione a valore di bilancio come proponeva Visentin, anzi, il bilancio del Potenza ve lo porterò in conferenza stampa tra qualche giorno, cosi’ diventerà pubblico”.
L’SMS DISPERSO Nel frattempo l’eco della conferenza stampa arriva ai Visentin, che contattano il Quotidiano per una replica. “Postiglione martedi’ sera ha parlato con mio fratello – spiega finalmente Simone – il quale gli ha esplicitato il problema di salute che abbiamo in famiglia facendo presente che sarebbe stato meglio incontrarsi giovedi’. Postiglione ha rifiutato, sostenendo che già tutto era organizzato per mercoledi’ e sarebbe stato impossibile rimandare. Di conseguenza, mio fratello gli ha detto che avrebbe fatto tutto il possibile, ma in caso di impedimento a recarsi a Roma l’indomani (quindi mercoledi’, ndr) lo avrebbe avvisato. Cosi’ ha fatto, mandando a Postiglione un sms ieri mattina comunicandogli la mancata partenza”. Quindi, secondo Visentin, Postiglione avrebbe accettato il rischio di arrivare a Roma senza la certezza di poter incontrare il suo interlocutore. “E poi – conclude Simone – se il cellulare di mio fratello era spento Postiglione avrebbe potuto facilmente recuperare il mio numero e contattarmi, voi della stampa ce l’avete”.
ULTIMO ATTO Riferiamo a Postiglione, che controbatte: “se Visentin mi dimostrerà, tabulati alla mano, di aver inviato un sms che si è perso nell’etere, allora gli chiederò scusa. Altrimenti lo querelo”. Fine della giostra, per oggi.

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