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“Io accolgo te come mia sposa. Con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita”. Una semplice frase agli occhi dei non credenti, la formula da sempre immortalata in una pellicola cinematografica, quell’istante che regala l’emozione più grande agli amici e ai parenti. Eppure quella che è meglio conosciuta come manifestazione del consenso è, per i cattolici, qualcosa in più, è l’emblema di una promessa fatta davanti al Signore, è la ricezione di un nuovo sacramento. Un percorso che vede gli sposi confrontarsi e discutere già nei mesi precedenti mediante un corso prematrimoniale, incontri con psicologi, sociologi, sacerdoti che possano aiutare la coppia a riflettere sul passo che si sta compiendo, sulle responsabilità che esso comporta e sulle future scelte educazionali da mettere in campo con i figli che verranno. Non una semplice scelta perché tutti lo fanno, ma una decisione consapevole perché sicuri che il proprio amore debba essere affidato al Signore, debba crescere secondo i suoi comandamenti. Un percorso di crescita sulla base del rispetto altrui come proclamato dalla “lettera di san Paolo Apostolo agli Efesini (5,2.21-33)”: “Fratelli camminate nella carità, nel modo che anche Cristo vi ha amato e ha dato se stesso per noi. Siate sottomessi gli uni agli altri nel timore di Cristo. Le mogli siano sottomesse ai mariti come al Signore; il marito infatti è il capo della moglie, come anche il Cristo è capo della Chiesa, lui che è il salvatore del suo corpo… E voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e hadato se stesso per lei…… Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo, perché chi ama la propria moglie ama se stesso. Nessuno mai infatti ha preso in odio la propria carne; al contrario la nutre e la cura, come fa Cristo con la Chiesa, poiché siamo membra del suo corpo.
Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua donna e i due formeranno una carne sola». Prima tappa per un cammino futuro, momento importante da vivere insieme rendendo la cerimonia migliore mediante le scelte che più rispecchino la propria personalità e il proprio percorso di crescita cristiano. Dalle letture ai canti, dall’addobbo floreale ai libretti della messa, dalla musica che vede l’inserimento degli strumenti più ricercati e dal suono particolare al rispetto delle piccole tradizioni locali, tanti piccoli accorgimenti che il sacerdote lascia nelle mani degli sposi, desiderosi di rendere la promessa di amore eterno qualcosa di indimenticabile e originale perché proprio della coppia e del suo essere una cosa sola davanti al Signore.

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