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«E’ un professionista tranquillo, senza grilli per la testa, molto impegnato nel sociale e che ha solo tanta voglia di lavorare». Così, a Locri, nel reggino, alcuni amici descrivono Mario Procopio, l’ingegnere informatico di 36 anni scomparso il 29 ottobre scorso in Brasile, dove lavora come imprenditore immobiliare. La denuncia della sua scomparsa è stata presentata a Fortaleza dai familiari. Mario Procopio si trova in Brasile da circa 5 anni e vive con la sua compagna, che gli ha dato un figlio, nel Quartiere di Porto das Dunas. In Brasile ha fondato una società immobiliare e, secondo quanto riferito dai suoi congiunti, al momento della scomparsa aveva con se’ circa 30 mila euro ed alcuni gioielli. Pare fosse insieme con quattro uomini; nessuna traccia nemmeno della sua auto, un fuoristrada Toyota. Secondo il quotidiano «O Povo de Fortaleza» familiari di Procopio hanno lanciato, appena giunti in Brasile per seguire l’evolversi della vicenda, un appello perchè le autorità locali non lascino nulla d’intentato nelle ricerche del giovane professionista. Intanto a Locri, Daniela Procopio, giovane avvocatessa, oggi ha riferito ai giornalisti che suo fratello ogni giorno si teneva in contatto con la Calabria; soprattutto con la madre, la signora Alba Scarfò, docente dell’Istituto d’Arte in pensione; suo padre è invece titolare, a Locri, di un negozio d’informatica. «Mario è stato qui a Locri qualche mese addietro, ha riferito la signora Daniela, era tranquillissimo e soddisfatto del suo lavoro. Era tranquillo anche l’ultima volta che l’abbiamo sentito al telefono». Secondo la sorella del giovane imprenditore «il governo brasiliano dovrebbe fare qualcosa di più per tutelare quanti, come suo fratello, hanno deciso di investire i propri risparmi in quella terra».

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