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«Onore a Giulio Grandinetti. Ho appreso che le ipotesi di accuse formulate dal pm, Luigi De Magistris, sono state archiviate dal gip. Per me è un giorno di grande soddisfazione». Lo afferma il capogruppo del Pd alla Regione, Nicola Adamo. «Il 5 settembre del 2006 – aggiunge Adamo – inizia un calvario giudiziario a carico di Enza Bruno Bossio più altrì. Gli altri eravamo io insieme a Giulio Grandinetti. Fu clamoroso, però, il fatto che dopo due giorni il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Mariano Lombardi, rilasciò una dichiarazione alle agenzie di stampa per smentire che il Giulio Grandinetti indicato in ordinanza fosse il segretario di Nicola Adamo. Lombardi confermò che il Giulio Grandinetti era un’altra persona, dottore commercialista, omonima. In sostanza, Lombardi voleva da una parte smentire le informazioni di stampa, secondo cui il Grandinetti oggetto dell’ordinanza giudiziaria era il segretario di Nicola Adamo, e dall’altra voleva smentire che ci fosse stato un errore attraverso uno scambio di persona. Insomma voleva tutelare l’ufficio della Procura dall’accusa di aver generato un pasticcio giudiziario che avrebbe minato, sin dall’inizio, la credibilità delle indagini». «A sua volta, però – dice ancora Adamo – il Procuratore capo fu smentito quando per la prima volta compare nel procedimento giudiziario il Grandinetti Giulio segretario di Nicola Adamo in un avviso di proroga delle indagini. In quell’avviso di proroga, però, compaiono non uno ma due Giulio Grandinetti, sempre insieme al mio nome e a quello di Enza Bruno Bossio. Ciò avvenne nonostante, a quella data, il mio amico Giulio era già deceduto. Evidentemente, nell’incertezza, in caso di omonimia, vennero sottoposti così entrambi a durature e approfondite indagini. Solo oggi si ha notizia che per entrambi è stata disposta l’archiviazione». Secondo Adamo, «da quel procedimento prende corpo nei mesi successivi Why not. Vennero coinvolti, fra gli altri, anche Clemente Mastella e Romano Prodi, quest’ultimo addirittura come presunto riferimento di una fantomatica massonica Loggia di San Marino. Da quella indagine, così formulata, prende corpo il percorso di attacco e della caduta del Governo nazionale. Oggi anche per loro si apprende ufficialmente dell’archiviazione». «Per quanto mi riguarda – afferma Adamo – mi astengo da alcun commento. Voglio solo ricordare le sofferenze del mio amico Giulio: egli non sopportava quelle infamanti accuse nel pieno convincimento della sua e della nostra innocenza. Giulio, con queste sofferenze, nel frattempo, si ammalò e ben presto, nell’aprile dell’anno 2007, ci lasciò. Noi insistiamo ancora oggi a volerci difendere nel processo e non dal processo. I figli e i suoi cari hanno avuto restituito l’onore e la dignità di Giulio. Soddisfazione anche per l’altro Giulio Grandinetti, vittima e protagonista ignaro di quanto accaduto». «A Luigi De Magistris, che oggi non è più magistrato per concorso ma parlamentare europeo eletto dal popolo – conclude Adamo – vorrei consigliare di concedersi tutto il tempo per una umana riflessione».

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