X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

Dopo la bella e avvincente gara tra Cosenza e Ternana, le foto della partita mettono in risalto uno dei protagonisti. Si tratta di uno dei migliori calciatori nel Cosenza 1914 da tre stagioni consecutive, da quando ha iniziato in serie D a macinare metri e chilometri con la maglia rossoblù. Alessandro Bernardi, il “Tardelli” del San Vito, lo è diventato dopo i due gol da apoteosi con il Bacoli Sibilla. I tifosi del Lupi non lo dimenticheranno facilmente.
Lo ascoltiamo nelle ore del relax post gara del lunedì. Rivede il match contro le “fere”. «Sicuramente una partita difficile, affrontare la Ternana che stava lì in vetta non era facile; di certo non è inferiore a quelle squadre che stanno avanti. Le differenze? Il Verona è una squadra più compatta, Pescara e Ternana giocano in maniera più spumeggiante, ma gli scaligeri sono un po meglio».
Una gara di buon livello contro gli umbri, diversa tra i due tempi. «E’ vero -puntualizza Alessandro Bernardi – nel secondo tempo abbiamo sofferto un tantino, ci tenevamo a portare la vittoria a casa, cercavamo il secondo gol senza riuscirci e dunque nel finale abbiamo sofferto qualche incursione della Ternana. Alla fine l’abbiamo spuntata».
Cosenza al quinto posto in condomino con il Ravenna, Bernardi spiega lo stato d’animo dello spogliatoio rossoblù. «Sì, crederci è una cosa fondamentale da parte nostra, giocando contro le prime delle classe abbiamo dimostrato che il Cosenza può competere con chiunque. Dobbiamo avere fiducia, lo dicono il campo e le nostre prestazioni».
Prestazione ottima quella di Bernardi e un’occasione contestata in avvio del secondo tempo.
«A mio avviso – spiega – c’era un rigore netto, ancora più evidente di quello assegnato a Danti. Il difensore mi è franato addosso ed era penalty. Non dico l’arbitro, ma il guardalinee poteva vedere tranquillamente il fallo».
Una gara vinta con il contributo del popolo rossoblù, schierato alla grande nel finale del match dalla parte della squadra di Toscano.
«Sì – spiega l’esterno del Cosenza 1914 – per noi il San Vito è un’arma in più, ci trascina sempre e sfruttare il fattore casalingo è un aspetto fondamentale del nostro campionato. Sia in trasferta che in casa i nostri supporter sono stati sempre straordinari; quando ci avviamo alla fine delle gare, la loro spinta, come è successo domenica, ti dà quella corsa e quel quid in più che ti manca nel finale».
Una gara che è coincisa con il ricordo di Denis Bergamini. «Dispiace tanto che un ex giocatore del Cosenza sia morto in circostanze poco chiare; domenica è stata una giornata particolare, direi emozionante. Per tutti».
Dopo la Ternana è il turno del match a Ravenna, contro una squadra collocata alla pari in classifica ai Lupi. «Partita difficile, basta guardare la graduatoria per rendersene conto. Dobbiamo fare di tutto per cogliere un risultato positivo e continuare a restare nell’orbita della zona play off».
Bernardi commenta il ruolo assegnatogli in questa stagione da Mimmo Toscano.
«Questa posizione incampo, rispetto agli altri anni, è quella che mi si adatta di più. Riesco a fare la fascia avanti e indietro, seguendo i consigli del mister penso solo ad andare al massimo secondo le mie caratteristiche e la buona corsa. Sicuramente è un’occasione che difficilmente capita a tutti in carriera; quella di giocare con la maglia del Cosenza e per di più a fianco di calciatori come Stefano Fiore, Porchia o Biancolino che hanno fatto tanta serie A o serie B. A volte, non lo nascondo, mi emoziono e mai, quando venni da avversario con la maglia del Siracusa, avrei pensato di poter calcare la scena del San Vito così tanto e da protagonista».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE